Homeland by Andrew Kaplan

autore:Andrew Kaplan [Kaplan, Andrew]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

22

Bashoura, Beirut, Libano

Carrie guardò Rana aprire gli occhi. Si trovavano nel ripostiglio del piano interrato della casa sicura vicino al cimitero di Bashoura, alla quale la stazione di Beirut si riferiva col nome in codice Iroquois. La stanza era vuota, illuminata da una sola lampadina; le pareti erano insonorizzate e la porta era chiusa a chiave. L’attrice era stata legata con corde di plastica a una sedia. Gli unici mobili erano la sedia occupata da Carrie, uno sgabello e una panca di legno sulla quale avevano messo un secchio d’acqua e un asciugamano. Sullo sgabello accanto a lei Carrie aveva posato la Glock 26 con il silenziatore.

«Puoi gridare quanto vuoi, nessuno ti sentirà» disse Carrie in arabo.

«Non è il mio stile» replicò Rana. «A meno che non mi paghino. Una volta lanciai un urlo terrificante in un film horror, Evil Cannibal Streets. In contrapposizione a Good Cannibal Streets, immagino. Vuoi sentirlo?»

«Me ne frego delle tue credenziali» disse Carrie. «Questo non è un provino.»

«Vuoi soldi? Non sono ricca.»

«Sei famosa.»

«Non è lo stesso.»

«Non si tratta di soldi. Parliamo di Taha al-Douni.»

«Chi?»

Carrie guardò il pavimento, poi alzò gli occhi su Rana.

«Devi dirmi la verità. Se lo fai, tra qualche ora tornerai alla tua vecchia vita. Se non lo fai, non lascerai mai questa stanza.»

Per qualche momento nessuna delle due aprì bocca. Rana si guardò intorno, come se cercasse una via di fuga.

«Cos’è questa storia?» chiese infine. Solo un lieve tremito nella voce rivelava il suo nervosismo. “È un’attrice” rammentò Carrie a se stessa. “Mente per vivere. Come tutti noi.”

«Ascolta, c’è già un mucchio di cose che non hai bisogno di dirci. Sappiamo molto di te. E di Dima e di Marielle, e del fatto che sei la puttanella di Davis Fielding, il capo della stazione CIA a Beirut. Su questo torneremo fra un minuto.» Vide che Rana era sconvolta nel sentire quelle cose e nel rendersi conto che lei sapeva già tutto.

Interrogatorio 101, pensò Carrie. Lascia che il soggetto si convinca che sei informato su di lui e su cosa sta facendo, così penserà che tu sappia più di quanto non hai fatto capire. È sorprendente la quantità di cose che si lascerà scappare perché pensa che tu già le sappia. «Hai incontrato Taha al-Douni a Baalbek. Su cosa verteva l’incontro?»

«Non so cosa intendi.»

«Sì, lo sai» replicò Carrie. Si accigliò, prese la videocamera e mostrò la registrazione del colloquio fra Rana e Usignolo nelle rovine. «Min fathleki, non rendiamo spiacevole la faccenda. In realtà, prima d’arrivare a questo, ho una domanda migliore. Cosa ci fa una graziosa ragazza musulmana sunnita di Tripoli con una spia sciita del GSD e di Hezbollah?»

Rana la fissò a occhi sbarrati.

«Chi sei?» mormorò. «Cosa vuoi da me?»

«La verità. La Bibbia cristiana dice che la verità ti renderà libera. In questo caso, corrisponde alla lettera. Ma se menti» e guardò la panca e il secchio d’acqua «non ti piacerà, credimi.»

«Come sai di me? Di Tripoli? È stata Dima, quella puttana? Non riusciva a tenere la bocca chiusa più di quanto non riuscisse a tenere chiuse le gambe.

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