I 49 racconti by Hemingway Ernest

I 49 racconti by Hemingway Ernest

autore:Hemingway, Ernest [Hemingway, Ernest]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Scosse la cappa verso il toro; eccolo che viene; fece un passo laterale. Vicinissimo, stavolta. Non voglio stargli così vicino.

L'orlo della cappa, dove aveva sfiorato il dorso del toro che passava, era bagnato di sangue.

Bene, ecco l'ultima.

Manuel, davanti al toro, dopo aver girato su se stesso a ogni carica insieme a lui, gli offrì la cappa con ambo le mani. Il toro lo guardò. Con gli occhi fissi, le corna puntate in avanti, il toro lo guardava, attentissimo.

«Uh!» disse Manuel. «Toro!» E piegandosi all’indietro sventolò la cappa. Eccolo che viene. Fece un passo laterale, spiegò la cappa alle proprie spalle e girò su se stesso, così il toro seguì il moto vorticoso della cappa e poi rimase con un pugno di mosche, paralizzato da quel movimento, soggiogato dalla cappa. Manuel con una mano gli agitò la cappa sotto il muso, per far vedere che il toro era inciucchito, e si allontanò.

Non ci fu nessun applauso.

Manuel camminò sulla sabbia verso la barrerà, mentre Zurito usciva dall'arena. Mentre Manuel lavorava col toro, era suonata la tromba che annunciava il momento dei banderilleros. Manuel non se n'era neanche accorto. I monos stavano stendendo un telo sopra i due cavalli morti e spargendo segatura intorno a loro.

Manuel si accostò alla barrerà per bere un goccio d'acqua. L'uomo di Retana gli porse il pesante orcio poroso.

Fuentes, il gitano alto, era lì con due banderillas in mano, e le teneva unite, bacchette rosse e sottili, con i rampini delle punte in fuori. Guardò Manuel.

«Va’ pure» disse Manuel.

Il gitano trottò via. Manuel depose Tordo e si mise a guardare. Si asciugò il viso col fazzoletto.

Il critico di "El Heraldo" prese la bottiglia di champagne tiepido che aveva tra i piedi, bevve un sorso, e fini il paragrafo.

"... con una serie di lances grossolane l'anziano Manolo non si guadagnava alcun applauso, e così siamo entrati nel lercio de banderillas."

Il toro era fermo in mezzo all'arena, solo, sempre immobile. Fuentes, alto e impettito, camminava con arroganza verso di lui, le braccia aperte, le sue esili bacchette rosse, una per mano, tenute con le dita, la punta in avanti. Fuentes continuava e camminare. Dietro di lui e da un lato c'era un peon con la cappa. Il toro lo guardò e uscì dal suo stupore.

I suoi occhi seguivano Fuentes, che ora stava immobile. Poi Fuentes si sporse all’indietro, aizzandolo. Mosse le due banderillas e le punte d'acciaio luccicarono davanti agli oc chi del toro.

Il toro rizzò la coda e caricò.

Partì in linea retta, gli occhi sull’uomo. Fuentes era immobile, piegato all'indietro, con le banderillas puntate in avanti. Quando il toro abbassò la testa per dare la cornata, Fuentes si sporse all'indietro, unendo e alzando le braccia, con le mani che si toccavano e le banderillas che venivano giù come due frecce rosse, e sporgendosi in avanti ficcò le punte nella spalla del toro, sporgendosi ben oltre le corna del toro e facendo perno sulle due bacchette verticali, le gambe unite, il corpo curvato da una parte per far passare il toro.



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