I delitti della chimera by Alfredo Colitto

I delitti della chimera by Alfredo Colitto

autore:Alfredo Colitto [Colitto, Alfredo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-02-20T12:00:00+00:00


2

Davanti alla porta della spezieria, Mondino ebbe un’esitazione. Aveva deciso di farsi perdonare da Gabardino il fatto di non avergli permesso di aiutarlo nell’indagine. Ma ora non gli sembrava più una buona idea. Suo figlio sembrava prendere sempre nel modo peggiore ogni cosa che gli diceva, e in quel momento non se la sentiva di sopportare un’altra lite.

Tuttavia era arrivato fin lì, tornare indietro non aveva senso. Spinse la porta ed entrò.

Gabardino lo vide subito e gli fece cenno di attendere. C’erano due clienti, un uomo giovane, barbuto e grassottello che aspettava il suo turno e una signora di una certa classe accompagnata dalla sua fantesca. Era la fantesca che in quel momento parlava con lui.

«La mia padrona» stava dicendo «ha somministrato al marito il decotto di fiori di salice e pioppo che avevate prescritto, tutte le sere prima di dormire. È passata una settimana ma non c’è stato nessun risultato.»

Il viso di Gabardino era rosso fuoco. Mondino sapeva che suo figlio era molto restio a parlare di argomenti sessuali. Doverne parlare con delle donne era più di quanto potesse sopportare.

«Come avevo già spiegato l’altra volta» disse Gabardino con voce strozzata, rivolgendosi alla padrona e ignorando la serva «quel decotto può aiutare in caso di impotentia erecti, ma non è una cura miracolosa. Se è questo che cercate, andate da una fattucchiera.»

«Non osate rivolgervi con questo tono a madonna Fantinati» lo rimproverò la fantesca, secca.

Mondino decise di correre in aiuto del figlio.

«Perdonatemi, madonna» disse alla donna, che si voltò subito a guardarlo con un certo sospetto, perché quel giorno non indossava la sua veste da medico, ma una semplice veste lunga e nera da chierico, come quella di Gabardino. «Sono Mondino de’ Liuzzi, magister medicinae. Mi pare di aver capito il vostro problema. Se il decotto di fiori di salice e pioppo non funziona si può provare con una polvere di testicula canis. Neanche quella è miracolosa, ma spesso produce risultati. Mio figlio» disse indicando Gabardino «ne avrà certamente qui una scorta.»

«Concordo con quanto ha detto mio padre» disse subito Gabardino voltandosi a prendere un vasetto di ceramica da una mensola. Ne misurò tre cucchiai e li mise in un sacchetto di pelle morbida, che consegnò alla serva. «Mescolate una punta di cucchiaio di questa polvere con un po’ di vino rosso e fatela bere a vostro marito la mattina appena alzato» disse. Poi, vedendo che la donna metteva mano alla borsa, aggiunse: «Per ora non mi dovete nulla. Se il problema si risolverà, parleremo del pagamento».

La donna lo ringraziò, degnandosi di parlargli direttamente, senza l’intermediazione della fantesca, poi uscirono entrambe.

Il giovane barbuto aveva solo bisogno di un rimedio per un ginocchio infiammato, e Gabardino gli prescrisse cataplasmi di crusca, acqua e senape, tre volte al giorno. Il cliente uscì e finalmente padre e figlio furono soli.

«Sono perfettamente in grado di parlare con i clienti, sapete?» disse subito Gabardino. «Non c’era bisogno del vostro intervento.»

«Scusami tanto» replicò Mondino. «Volevo solo...»

«Aiutarmi perché non mi ritenevate capace di farcela da solo con quella signora» finì la frase suo figlio.



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