I jeans di Bruce Springsteen by Pareschi Silvia

autore:Pareschi Silvia [Silvia, Pareschi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2016-03-29T22:00:00+00:00

Katrina

La mattina di venerdì 26 agosto, Lillian Thompson si svegliò prima del solito, punzecchiata da un pensiero insistente: non aveva ancora trovato le scarpe. Diede una rapida occhiata al cielo grigio e pesante fuori dalla finestra e uscì dalla camera da letto dove Frank dormiva ancora.

Scese in cucina e accese la radio, lasciandola in sottofondo mentre svuotava la lavastoviglie e portava fuori le cinque bottiglie di cabernet bevute la sera prima insieme ai Reilly. Quando aprì la porta del giardino non notò niente di strano: la solita umidità di agosto, resa appena più sopportabile da una brezza che increspava l’acqua della piccola piscina. Eppure la voce alla radio aveva un tono allarmato: Katrina potrebbe spostarsi verso ovest... New Orleans è una delle città più vulnerabili, forse la più vulnerabile del paese... di solito gli uragani si indeboliscono prima di raggiungere la terraferma, ma non va sempre così, ricordate Betsy nel ’65? In questo momento nessuno può garantire che Katrina non diventerà un categoria 4...

Lillian se lo ricordava bene, Betsy. Nei cimiteri di New Orleans, costruiti sotto il livello del mare come buona parte della città, l’inondazione aveva strappato via le bare dalle tombe rialzate, e per giorni le casse dei vecchi morti avevano galleggiato per le strade accanto ai cadaveri freschi delle vittime dell’uragano.

La radio continuò a lanciare allarmi mentre Lillian preparava il caffè. “Dobbiamo tirare fuori le assi per le finestre” pensò. “Per fortuna che il matrimonio non è questo fine settimana. Anche loro, però, sposarsi nella stagione degli uragani...”

La fidanzata di suo figlio era originaria della Napa Valley, e laggiù non sapevano neanche cosa fossero, gli uragani. La cerimonia si sarebbe svolta nel vigneto dei consuoceri – almeno il vino non sarebbe mancato, anche se lei e Frank non andavano pazzi per quella roba californiana che aveva tutta lo stesso sapore – in uno scenario perfetto. Lei, però, non aveva ancora le scarpe. Con il vestito non aveva avuto problemi: si era affidata a Sally, la sua amica sarta, che le aveva confezionato un tailleur pantalone in seta color fiordaliso. Ma le scarpe che aveva visto finora erano tutte sbagliate: Lillian aveva i piedi delicati e i gusti difficili, e trovare qualcosa di comodo ed elegante che si intonasse al color fiordaliso non era un’impresa da poco.

In quel momento sentì i passi di Frank sulle scale. Entrò in cucina mentre si stava ancora allacciando la vestaglia. «Buongiorno Lil» disse, baciandola sulla guancia. «Ci sono novità?» chiese poi, indicando la radio.

«No, tutto come al solito.»

«Allora non andiamo via?»

«E come facciamo? Venerdì abbiamo l’aereo per San Francisco. Non ho ancora trovato le scarpe. E se ripenso a Georges ho ancora gli incubi.»

Sette anni prima, per sfuggire all’uragano Georges, i Thompson erano partiti alla volta di Houston, partecipando così alla più grande evacuazione della storia statunitense (almeno fino a quel momento). In realtà gli esodi di massa da New Orleans erano storia recente, dell’ultimo decennio. Andarsene era costoso, bisognava avere i soldi per l’albergo e la benzina, e, in una città

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