I prigionieri dei Savoia by Alessandro Barbero

I prigionieri dei Savoia by Alessandro Barbero

autore:Alessandro Barbero [Barbero, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: History, General, Modern
ISBN: 9788842095668
Google: OFFeLwEACAAJ
editore: Laterza
pubblicato: 2012-10-10T22:00:00+00:00


32. Diserzione e repressione: le sentenze del Tribunale Militare di Torino

Al di là di queste storie individuali e miracolosamente ben documentate, non c'è dubbio che fra gli ex-soldati borbonici incorporati d'autorità nell'esercito italiano lo scontento era diffuso. Non stupisce dunque constatare che dopo l'arruolamento forzato le diserzioni, e ancor più i tentativi di diserzione, furono frequenti. Manca finora uno studio basato su precisi dati statistici; l'impressione che si trae dalla documentazione è comunque che con l'enorme espansione dell'esercito avvenuta nel 1860-61 richiamati e coscritti meridionali abbiano fortemente contribuito a dilatare il fenomeno della diserzione, da sempre endemico. Le misure di contrasto prese dalle autorità governative e militari confermano che il problema venne percepito come preoccupante, pur non raggiungendo, almeno nelle province settentrionali, la dimensione di un'emergenza.

Il 41° reggimento della brigata Modena, da noi scelto come campione, vide disertare 11 dei 150 prigionieri di guerra napoletani arruolati fra dicembre 1860 e gennaio 1861. Sui 15 arruolati da febbraio ad aprile, disertarono in 3. Sui 22 incorporati il 1° giugno, provenienti dai capitolati di Gaeta, i disertori furono invece ben 8; nessuno sui 25 giunti via Genova il 29 giugno, mentre dei 151 giunti da S. Maurizio disertarono in 5; sui 41 giunti da Alessandria nel gennaio 1862, infine, i disertori furono 7. Nonostante le differenze fra un contingente e l'altro, il fenomeno della diserzione rimase evidentemente assai significativo fra gli ex-prigionieri e gli sbandati: la percentuale complessiva in questo reggimento è del 7,3 %9.

Nelle pagine seguenti proponiamo un sondaggio sulla diserzione dalle caserme del Nord, basato sullo spoglio di tutte le sentenze emanate dal Tribunale Militare di Torino negli anni 1861 e 1862. Si tratta di un calcolo molto rapido e grezzo, basato sulle date delle sentenze e non su quelle dei fatti, in genere anteriori di qualche mese; ma può comunque fornire indicazioni utili per apprezzare il fenomeno. Nel 1861 il tribunale pronunciò in tutto 373 sentenze, salite a 455 nel 1862.

Il capo d'accusa di gran lunga più frequente è la diserzione; seguono a lunga distanza il furto, in genere di denaro, o più raramente di orologi o capi di vestiario, e sempre ai danni di commilitoni; l'alienazione di effetti militari, il reato, cioè, per cui un soldato rivendeva di nascosto coperte o indumenti; e l'insubordinazione, che si configurava quasi sempre come ingiurie ai danni dei sottufficiali.

Vediamo più da vicino l'andamento della diserzione. Nel 1861 il Tribunale Militare di Torino giudicò in tutto 294 accusati di questo reato, di cui 53 provenienti dal Mezzogiorno (il 18%). Nel 1862 gli imputati di diserzione furono in tutto 366, di cui 149 meridionali (il 40%). Appare chiaro che il reato era ampiamente diffuso nell'esercito anche prima dell'incorporazione forzata degli ex-soldati borbonici, ma anche che il loro arrivo lo accrebbe in modo considerevole.

Per valutare più correttamente la percentuale dei meridionali fra i disertori, conviene suddividere gli anni in semestri, sia pure approssimativi. Nei primi cinque mesi e mezzo del 1861, infatti, le sentenze del Tribunale Militare di Torino riguardarono soltanto diserzioni tentate o compiute nel corso del 1860, quando nell'esercito piemontese non c'erano meridionali.



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