I Segreti di Roma by Augias Corrado - 2005

I Segreti di Roma by Augias Corrado - 2005

autore:Augias Corrado - 2005 [no setting]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: no setting
pubblicato: 2010-10-11T16:00:00+00:00


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Egli trascura quasi del tutto i luoghi cristiani e se

nomina una basilica solo per dare un punto

di riferimento; quando accenna alla Chiesa come comunità di fedeli, è quasi unicamente per recriminare che abbia mandato in rovina le meraviglie della classicità,

favorendone, o quanto meno tollerandone, la spoliazione: «Questo palazzo [di Augusto] tutto di marmo offrì

materiale prezioso e abbondante per la costruzione delle chiese di Roma. Poichè ne resta poco basterà dire poche cose>>. Mastro Gregorio accusa i papi, a cominciare dai più famosi come Gregorio Magno, di essere stati i

principali distruttori di templi e di idoli, affermando che, nel loro desiderio di cancellare la religione pagana, hanno distrutto una civiltà.

L'altro grande accusato e il popolo romano, colpevole di raschiare avidamente ogni minima traccia d'oro dalle

statue, di depredare ogni più antico monumento di tutto cio che abbia un valore, intrinseco o di riuso. A

dispetto di ogni rovina, spoliazione, incuria, la Roma che mastro Gregorio descrive (talvolta travisando un po' le cose) è ancora una città piena di meraviglie. Si

usava dire: «Par tibi, Roma, nihil, cum sis prope tota ruina>> (Non c'e nulla di comparabile a te, Roma, anche se sei [ridotta a] una quasi totale rovina). 0 anche:

«Roma quanta fuit, ipsa ruina docet>> (Le stesse rovine testimoniano di quanto e stata grande Roma).

IL libro così ricco di informazioni contiene anche

alcuni gustosi equivoci. Uno riguarda la statua in bronzo di un ragazzo seduto, intento a togliersi una spina dal piede (oggi ai Musei capitolini). Collocata in cima a una colonna o altro luogo elevato, aveva creato un curioso fraintendimento. I testicoli, visibili fra le gambe,

erano stati scambiati per il glande, che appariva quindi fuori proporzione rispetto al resto. Il titolo del

capitoletto che lo riguarda e De ridiculoso simulacro

Priapi. il testo dice: «C'e un'altra statua di bronzo, molto ridicola, che dicono essere Priapo. A testa bassa, come se stesse per togliersi dal piede una spina appena calpestata, ha l'espressione di chi soffre per una ferita dolorosa. Se guardi dal basso verso l'alto per capire che



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