I vulcani, giganti di fuoco by Donatella De Rita

I vulcani, giganti di fuoco by Donatella De Rita

autore:Donatella, De Rita [De Rita, Donatella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: La cultura scientifica, Farsi un'idea
ISBN: 9788815324139
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


I laghi vulcanici che «esplodono»

La notte del 21 agosto 1986 un tragico evento colpì duramente il Camerun ed entrò a far parte degli episodi che hanno segnato la storia della nazione. Quella notte 1.700 persone e 3.500 capi di bestiame che vivevano nei villaggi intorno alle sponde del lago Nyos persero silenziosamente la vita. Lo spettacolo che si presentò ai soccorritori era surreale: in apparenza tutto era come sempre, ma i villaggi erano stranamente silenziosi e privi di vita. Gli animali erano accasciati a terra, senza mostrare segni di violenza, e anche le persone colte dalla morte inconsapevolmente nel sonno non riportavano tracce di trauma. Era come se tutti si fossero semplicemente addormentati per sempre. L’unica variante osservabile nel solito paesaggio erano le acque del lago Nyos, in genere limpide e blu, ora intorbidite e di uno strano colore rosso bruno. Quale fenomeno poteva aver causato una simile strage? Solo dopo molto tempo gli scienziati capirono che la causa andava ricercata nell’enorme quantità di CO2 contenuta nelle acque del lago profondo più di 200 m. Il Nyos è, in effetti, un lago vulcanico che riempie il cratere di un antico vulcano e la presenza nelle sue acque di CO2 di origine magmatica era nota. Il gas, tuttavia, era disciolto nelle acque e mantenuto in soluzione in profondità dalla pressione della colonna d’acqua; un po’ come il tappo di una gassosa impedisce la fuoriuscita dell’anidride carbonica dal liquido. Venne ipotizzato che, per cause sconosciute, le acque del lago avessero subito un processo di «ribaltamento»: i livelli profondi e saturi di CO2 risalirono in superficie, formando una grossa bolla dalla cui rottura si sprigionò un’enorme quantità di anidride carbonica. La gigantesca nube ricca di CO2 fu probabilmente liberata dal lago attraverso un jet, espulso alla velocità di circa 100 km/h. La nube carica di anidride carbonica penetrò nelle case, collocate ad un’altezza di 120 m rispetto alla riva del lago, e avvolse le persone addormentate nei loro letti. Gli scienziati hanno ipotizzato che la nuvola avesse uno spessore di oltre 50 m e che si muovesse ad una velocità di 20-50 km/h. Per evitare che questo fenomeno naturale si possa verificare nuovamente, un team internazionale di scienziati e ingegneri sta attualmente sviluppando e implementando un sistema di tubazioni profonde che possa permettere la rimozione artificiale del gas dalle acque del lago. Questa tecnica ha portato con successo al degassamento completo del lago di Monoun, sempre in Camerun, evitando quindi il rischio di altre tragedie. Gran parte della CO2 presente nel lago Nyos è stata rimossa, ma ci vorranno ancora molti anni per scongiurare definitivamente il pericolo.



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