Identikit di un incubo by GRAHAM Heather

Identikit di un incubo by GRAHAM Heather

autore:GRAHAM Heather
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 8880191918
editore: Harlequin Mondadori S.p.A.
pubblicato: 2004-03-03T23:00:00+00:00


12

Ashley avrebbe dovuto essere molto soddisfatta. Tutti si erano complimentati con lei. Il dottor Gannet, Mandy Nightingale e il capitano Murray. Il dottor Gannet l'aveva guardata con ammirazione e rispetto quando aveva visto gli identikit, il modo in cui era riuscita a rendere vivo un cadavere tanto sfigurato.

Il cadavere.

Ne aveva già visti parecchi, quasi tutti in video, e aveva assistito a un'autopsia. Non era mai svenuta, non aveva mai vomitato. Era rimasta salda, consapevole che ciò che provava lei era poco importante. Era quello il lavoro che aveva scelto, fare tutto il possibile per i feriti e i morti.

Ma non aveva mai visto, e neppure lontanamente immaginato, un orrore simile a quello del corpo di quella sconosciuta. La bile le era salita in gola, le era parso di soffocare, non riusciva quasi a respirare. Poi era tornata in sé, si era obbligata a comportarsi in modo professionale, a cercare i lineamenti che avrebbero restituito la vita a quel volto martoriato. Ma per tutto il tempo, ogni minuto, non aveva desiderato altro che poter sbattere il blocco per terra e fuggire via.

Però non l'aveva fatto. Aveva eseguito i disegni, e aveva fatto un buon lavoro. Era brava, avrebbe dovuto essere molto fiera dei risultati ottenuti. Ma mentre guidava verso casa, senza desiderare altro che poter fare una lunga doccia calda e cambiarsi d'abito prima di passare a prendere Karen e Jan, era furiosa con se stessa per non riuscire a essere ancora più felice.

Colpa di Dilessio.

Che andasse all'inferno.

Era doloroso sentirsi così, dopo la notte trascorsa insieme. Non era stato altro che un momento di follia, una boccata di ossigeno dopo essere rimasta tanto tempo sott'acqua. Lui non provava niente per lei, ne era sicura. Anzi, probabilmente la disprezzava.

Si fermò al parcheggio, che per fortuna questa volta non era occupato, sempre persa nei suoi pensieri e senza guardarsi intorno.

«Congratulazioni, Ashley!»

Aveva già visto quell'uomo seduto sotto la veranda. Sulla trentina, tarchiato, capelli scuri, mascella squadrata. Doveva essere già stato da Nick, ma lo aveva incontrato anche con Dilessio. Era il collega di Jake.

«Grazie» rispose.

Si avvicinò al tavolo. Lui sorrise.

«Sono Martin Moore, così la presentazione è ufficiale.»

«Lieta di conoscerti in modo ufficiale. A dire la verità, mi pare di averti già visto qui. Jack Black con acqua, sabato sera, giusto?»

Lui si appoggiò all'indietro, soddisfatto. «Ottima memoria. Non vengo poi così spesso. Ma forse d'ora in poi ci vedremo di più, visto che Jake ha la barca qui.»

«Bene» rispose, mentre si sforzava di continuare a sorridere.

«Ho sentito che oggi pomeriggio hai eseguito il ritratto alla nostra Jane Doe. Ottimo lavoro, a quanto sembra. Speriamo che qualcuno possa identificarla dall'identikit che i giornali pubblicheranno domani.»

«Le notizie viaggiano veloci» disse Ashley.

«Non poi così tanto.» Notò la sua espressione perplessa e si affrettò a spiegare: «Ho appuntamento con Jake. E lui che me ne ha parlato. Avrei dovuto esserci anch'io oggi pomeriggio, ma devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male».

«Mi spiace, spero che tu abbia potuto apprezzare la cena.»

«Sì, un dolce, e anche piuttosto attraente, angelo del focolare mi ha consigliato pane, brodo e pollo alla griglia.



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