Il carattere del ciclista by Giacomo Pellizzari

Il carattere del ciclista by Giacomo Pellizzari

autore:Giacomo Pellizzari [Pellizzari, Giacomo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851138035
editore: Utet
pubblicato: 2017-04-13T22:00:00+00:00


Il generoso: Francesco Moser

La bicicletta! Maledizione, non è ancora arrivata. Hanno fatto pasticci a Linate con i bagagli, c’era da scommetterci. Come se non bastasse, poi, la pista è ancora tutta un cantiere. Dovevano ricoprirla di resina entro Natale, e invece ora pare che un tecnico abbia mollato il lavoro a metà e se ne sia tornato in Italia a passare le feste con la famiglia. Che strane pretese. La resina, prodotta da un’azienda di Bergamo, l’avete scelta tu e il tuo entourage. Ci sono stati vari consulti e anche una prova in bicicletta nel cortile dell’azienda, perché va bene fidarsi, ma poi, su quella resina, ci devi pedalare tu. Test superato a pieni voti: il materiale è scorrevole, liscio come l’olio ma mai scivoloso. La soluzione ideale per ovviare ai problemi dovuti alle numerose buche e irregolarità della pista del Centro Deportivo Olímpico Mexicano. Quella su cui dovrai correre. Un anello in cemento lungo esattamente 333,333 metri.

Contrariamente a quanto pensato inizialmente, infatti, avete dovuto rinunciare al legno del Velodromo Olimpico. Era in condizioni tragiche: le tessere squamate, malridotte, in alcuni punti persino distanti tra loro di alcuni centimetri. Troppo, ci si poteva rompere l’osso del collo. Altro che riuscire a compiere l’impresa. Peccato, il legno avrebbe dato al primato un sapore affascinante. Alla “veneranda” età di trentatré anni ti sei ficcato in testa di battere il record dell’ora su pista. Quello che da undici anni a questa parte nessuno riesce a scalfire. Quello stabilito proprio qui, a Città del Messico, dal grandissimo Eddy Merckx nel lontano autunno del 1972. Sei sicuro di sentirti bene, Francesco?

Per la cronaca, Eddy quando ha saputo che volevi tentare di batterlo, si è fatto una sonora risata: «Sarà già tanto se riuscirà a battere quello di Coppi!» ha tuonato. Fausto Coppi stabilì il record dell’ora a Milano, al Velodromo Vigorelli, nel 1942, in piena seconda guerra mondiale. Percorse in sessanta minuti poco più di quarantacinque chilometri. Eddy ne ha fatti 49,431. Quasi cinquanta. È evidente che ti sta prendendo in giro, che non ti teme e non ti considera un avversario. Forse Merckx questa volta sbaglia. Eddy non sa quanto tu sia generoso e, soprattutto, quanto poco disposto a tornare indietro a mani vuote. Dai tuoi tifosi, da quella gente che crede in te, da coloro che ti amano. E sono in tanti ormai. Dici “Francesco Moser” e alle persone vedi illuminarsi gli occhi. Come fossi un tizzone ardente capace di scaldare anche gli animi più tiepidi. La gente ti vuole bene, farebbe follie per te. Corre voce che arriveranno in tantissimi qui, qualcuno ha persino già scritto fuori dal ristorante “Chiuso per Città del Messico”. Dovevate venire a marzo, avete anticipato a gennaio, sei troppo in forma, inutile aspettare. Bruci le tappe, scalpiti.

Il cittì della nazionale italiana di calcio campione del mondo, Enzo Bearzot, ha fatto sapere che non si perderà l’evento per nessuna ragione. È qui per ispezionare gli impianti sportivi, poiché tra due anni, nel 1986, ci saranno i Mondiali in Messico, dove l’Italia campione in carica avrà gli occhi di tutti puntati addosso.



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