Il Castigo Della Spia by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:50:26+00:00

18.

Se ne andò prima che Tillman tornasse e Beryl trovò interessante osservare l’impiegato di Frank Sutton. Era sicuramente un uomo capace: non era davvero il tipo che sembrava aver bisogno dell’occasione che gli aveva dato Frank.

Aveva l’agilità di una tigre e nel suo viso tenebroso c’era uno sguardo vivace, instancabile.

Ebbe molto tempo per osservarlo perché Frank non era ancora tornato dalla città e Lew sembrava aver dato a Tillman piena ospitalità in casa sua.

Millie Trent, che era arrivata con una valigetta piena di documenti, aveva monopolizzato il salotto. A Beryl non piaceva la segretaria di Sutton e la divertiva assistere ai litigi tra lei e Tillman. Sembravano non sopportarsi, anche se, a essere sinceri, era sempre Millie che sbottava per prima.

Tillman si era stabilito in anticamera e questo sembrava irritare la donna.

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1927 - Il Castigo Della Spia

- Non potete trovarvi un altro posto per sedervi? - Beryl la sentì chiedere.

- Andrei in salotto se non ci foste voi - fu la pronta risposta di Tillman.

Quando lei comparve nuovamente, Tillman disse: - Nessuna telefonata.

- Cosa intendete dire con “nessuna telefonata”? - domandò Millie.

- State aspettando una telefonata che non è ancora arrivata - fu la glaciale risposta.

- Pensate agli affari vostri!

Beryl, dalla biblioteca, sentiva tutti questi battibecchi e li trovava divertenti, anche perché l’aiutavano a non pensare alle tante cose che voleva cacciare dalla mente.

Alla fine del corridoio c’era un telefono ed evidentemente Tillman aveva ragione, perché quando suonò e lui si alzò per rispondere, Millie si precipitò fuori dalla stanza e arrivò per prima.

Era un messaggio di Frank Sutton, che avvertiva che stava arrivando.

- Oh che gioia! - mormorò Tillman con voce provocatoria e lei si voltò.

- Non vi capisco! - disse furiosa.

- Nessuno mi capisce - disse Tillman. - Sono conosciuto come l’Incomprensibile.

- Voi rischiate di perdere un ottimo posto di lavoro! - gli gridò lei e Beryl lo sentì ridere.

- Non tanto quanto pensate voi - disse Tillman. - Sono piuttosto stanco di compilare colonne di numeri senza senso riferiti a esportazioni inesistenti.

Beryl aggrottò la fronte a queste parole, aspettandosi una risposta brusca che però non venne. Sentì solo sbattere la porta del salotto.

Ma dopo due o tre minuti si risentì la voce di Millie e il suo tono era molto più mite.

- Cosa intendete dire con esportazioni inesistenti?

- Tutte le esportazioni sono inesistenti, se non le vedi - rispose Tillman con molta calma. - I numeri non significano niente per me: non ho immaginazione, ed essendo un tipo concreto devo vedere le scatole e i bauli o altrimenti per me non esistono.

- Siete uno stupido! - fu la risposta.

Non accadde nient’altro fino all’arrivo di Frank Sutton, e al rumore della sua macchina il cuore di Beryl cominciò a battere angosciato.

- Salve, Tillman. Cosa fai qui?

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- Il mio dovere, signore - rispose l’altro con prontezza e Frank rise.

- Ti promuoverò direttore generale uno di questi giorni.

- Dio ne me scampi - esclamò l’altro, e Sutton la considerò una battuta perché stava ridendo quando si presentò dalla ragazza.

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