Il fantasma dell'abate by Louisa May Alcott

Il fantasma dell'abate by Louisa May Alcott

autore:Louisa May Alcott [Alcott, Louisa May]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Elliot
pubblicato: 2018-02-14T23:00:00+00:00


«Blanche vieni qui a riposare, starai male domani e ho promesso a mamma di prendermi cura di te». Con quest’ordine da sorella maggiore, Rose accompagnò la ragazza a una vecchia sedia gigante che le conteneva entrambe. «Adesso ascoltami e segui il mio consiglio, perché i miei anni mi fanno saggia, anche se non sono ancora ingrigita. Sono tutti occupati quindi lasciamoli in pace e lascia che ti mostri cosa bisogna fare».

Rose parlò piano ma con gran convinzione e appoggiò il capo con tale impeto che le bacche dell’agrifoglio le rotolarono sulle spalle bianche.

«Non siamo ricche come potremmo essere e dobbiamo sistemarci al più presto e meglio che si può. Io voglio essere Lady Treherne. Tu puoi essere l’onorevole Mrs Annon, se ti impegni».

«Mia cara ragazza, sei impazzita?» sussurrò Blanche.

«Tutt’altro, ma impazzirai tu se sprechi il tuo tempo con Maurice. È povero e storpio anche se molto affascinante, lo ammetto. Lui ama Tavi e lei lo sposerà, ne sono sicura. Lei non sopporta Frank ma ci prova perché la Signora gliel’ha ordinato. Non se ne farà niente quindi usa le tue risorse e conforta il poveretto; l’empatia di oggi favorirà l’amore domani».

«Non parlare così in questo posto, Rose, qualcuno potrebbe sentirci» esordì la sorella, ma lei la interruppe brusca.

«Non temere, la folla è il posto migliore per i segreti. Ora ricorda ciò che ti ho detto e fa’ il tuo gioco mentre la palla è in campo. Altre persone stanno attente a non trasformare i propri progetti in parole ma io non sono ipocrita e dico sinceramente quello che penso. Tieni a mente il mio saggio consiglio e comportati di conseguenza. Ora vieni e inizia».

Treherne sedeva solo vicino a uno dei grandi camini, osservando l’allegra scena con serietà. Per lui non c’erano né balli né giochi; poteva solo vagare intorno per catturare scintille di piaceri perduti, gioie impossibili e speranze giovanili perse per sempre. Triste ma non rancoroso era il suo volto e per Octavia era un muto rimprovero al quale non poté più resistere. Avvicinandosi come per scaldarsi, gli parlò alla sua solita maniera franca e amichevole e sentì il cuore battergli forte quando vide che cambiamento improvviso i suoi modi amichevoli avevano prodotto in lui.

«Com’è grazioso il tuo agrifoglio! Ti ricordi come andavamo a raccoglierne per feste come queste quando eravamo bambini felici?» chiese, guardandola con occhi pieni di tenera ammirazione.

«Sì, ricordo. Tutti lo indossano stasera, come un segno distintivo, ma tu non lo porti. Lascia che te ne metta un po’, voglio che tu sia uno di noi in tutto e per tutto».

Si chinò in avanti per rompere un ciuffo verde dal ramo sul camino; la forte corrente che tirava dalla cappa attrasse la sua gonna di lana e in un secondo fu circondata dalle fiamme.

«Maurice, salvami, aiutami!» gridava una voce impaurita e sofferente e prima che chiunque potesse raggiungerla, prima che lui stesso sapesse come quell’atto fosse stato compiuto, Treherne si lanciò dalla sedia, avvolse la pelle di tigre stretta intorno alla ragazza e rimase lì in



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