Il gioco by Giovanni Floris

Il gioco by Giovanni Floris

autore:Giovanni Floris [Floris, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2022-01-14T23:00:00+00:00


41

«Sono mortificata, Rinaldo. Rientro subito.»

«…»

«Sì, sono a Bologna, ti ho detto.»

«…»

«Lo so, lo so, è patetico e mi sto giocando subito il bonus, ma anche tu non mi avverti mai dei tuoi spostamenti.»

«…»

«Montecristo è solo colpa mia. Dovevo insistere con la Digos. Su quello non sono giustificabile. Evidentemente mi sono persa il dossier più importante. Non sono giustificabile, te lo ripeto.»

«…»

«Spero solo non vorrai… segnalarlo… sono appena arrivata qui a Roma, posso solo chiedertelo per favore…»

«…»

«Rinaldo, grazie. Davvero grazie. Perdonami. Non ti deluderò di nuovo.»

«…»

«Sì, sì. Domattina sarò al commissariato. Siete a largo Ravizza, ora?»

«…»

«Sicuro che non li trovate nei cunicoli?»

«…»

«Be’, se c’è qualcuno che lo sa quello sei tu di sicuro. Lascia due dei ragazzi a cercare magari…»

«…»

«Ok. Ora corro, torno in macchina già stanotte. Domattina al commissariato. Scusa ancora e grazie, Rinaldo, grazie davvero.»

Nilde rientra nello stanzone, non avrebbe mai pensato di dire così tante bugie alla polizia, né di dirle sottovoce da un anfratto della Cloaca Maxima, in modo da non farsi ascoltare dai sospetti che dovrebbe invece trarre in arresto immediatamente.

Apre la porta, rientra nel Covo, e quasi inciampa in una tartaruga dorata, enorme. Con dei brillanti sul carapace.

«Non ti preoccupare» le urla Montecristo da un angolo dello stanzone; ammanettato al termosifone, fortunatamente spento, in un angolo, cerca di tirare su il sangue dal naso rotto. «La tartaruga è morta, come da copione!»

Quanto le sta sul cazzo, questo tipo. E la statua della tartaruga sarà un’altra citazione di merda di questi secchioni settantenni. Adesso di loro comincia a non poterne davvero più. Paolo con voce dolce le sussurra: «È una citazione di A ritroso di Huysmans. Evidentemente è piazzata all’ingresso come un monito per chi entra: si può provare a adeguare la natura al proprio piacere, ma la natura non si lascia vincere. Al più, muore».

«Che fai, suggerisci?» reagisce rabbiosa Nilde.

Paolo rimane gelato, mentre dall’angolo con il divano si sente la risata sorprendentemente giovane di Riccobono. Nilde cerca di calmarsi, in fondo essere lì sotto è una sua scelta, deve approfittare del poco tempo a disposizione per capire qualcosa di più su questi strani personaggi: vittime o carnefici? Ma se sono vittime, di quale congiura? Non l’abbandona il pensiero che la povera Rossella Catrambone si possa trovare magari in una cantina come questa, terrorizzata.

A dire il vero, proprio come questa è impossibile. Quello che chiamano il Covo è, a suo modo, una meraviglia. Un riassunto di tutti i tentativi fatti dagli artisti per trionfare sulla natura e sullo scorrere del tempo. È Paolo a invitarla a curiosare assieme a lui, comprendendo che ha bisogno di calmare la mente, di pensare ad altro. E lì, di altro, ce n’è tanto.

Prime edizioni autografate degli autori della Beat Generation, addirittura qualche foglietto manoscritto incorniciato, ma anche poster, manifesti politici, vinili. Gli hippie e gli anni Sessanta, la politica e gli anni Settanta, il punk e gli anni Ottanta. Al muro Bowie nel 1973. Marley & The Wailers, 1978. Bauhaus Mask, il tour del 1981. The ­World Tour dei Dire Straits, sempre 1981.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.