OCCHIBLU by Jerome Charyn

OCCHIBLU by Jerome Charyn

autore:Jerome Charyn [Charyn, Jerome]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marco Tropea
pubblicato: 1997-05-14T16:00:00+00:00


10

Coen non riusciva a dormire, nella stanza di Schiller. Non era l'odore degli asparagi a tenerlo sveglio. Aveva russato attraverso ben altri odori di fritto. Una volta Arnold gli aveva mostrato come si può esorcizzare un nemico sputando su un muro finché i polmoni fanno male e la faccia diventa bluastra, e Coen avrebbe potuto esercitarsi in questo, solo che quel giorno non provava sentimenti omicidi. Non aveva i Guzmann nella mente. Pensava a zio Sheb, e a un interrogativo che lo torturava da tredici anni. Come mai Shebby era rimasto vivo? Coen capiva la logica limitata di suo padre. Albert non era stato un fratello negligente. Per quanto fosse pazzo, per quanti Guzmann gli stessero addosso e per quante uova fosse stato sul punto di perdere, non se ne sarebbe andato da questo mondo senza portarsi dietro Sheb. I Coen erano molto formali. Avevano cacciato la testa nel forno indossando abiti impeccabili. E com'era vestito, Sheb, quando era uscito sulla scala antincendio per cantare la morte di Albert e di Jessica? Una vecchia vicina di casa l'aveva trovato con il camice di Albert, quello che portava nel negozio, con le maniche sporche e odore di uova. Jessica non avrebbe sopportato un indumento così dentro la sua casa. Toccava a lei prendersi cura di Sheb, eliminare dall'armadio le sciarpe e le mutande stracciate, in modo che Sheb potesse fare la sua bella figura con le vedove e le mogli abbandonate. Albert e Jessica non avevano mai fatto niente perché Sheb piacesse ai clienti. I successi dello zio nascevano spontaneamente. Ma avevano ammantato di eleganza il suo comportamento strano, per ricordare a Boston Road come poteva essere bello Sheb, anche se dalle labbra gli uscivano bolle di saliva. E poi, come aveva potuto sopravvivere, Sheb, senza le uova di Albert? Eppure, sembrava intoccato. A Coen erano venute rughe permanenti e segni sulle guance, quando era cattivo tempo gli facevano male le giunture, e il biondo dei capelli si era fatto sempre più opaco, ma in tredici anni Sheb non era invecchiato di un giorno.

Doveva andare alla casa di riposo a interrogare zio Sheb? Non poteva. Usare le tecniche di Isaac con suo zio? Interrogarlo, spaventarlo, farlo piangere? Che poteva dirgli, Shebby, su questioni di denaro? Albert non gli aveva mai affidato più di un dollaro. E Sheb non poteva essersi trovato fra Albert e Papà Guzmann. Esistevano certe forme di cavalleria, in Boston Road. Papà, che aveva cresciuto Jeronimo da solo e sapeva che cosa voleva dire avere un figlio ritardato, non avrebbe mai usato Sheb per spaventare Albert e costringerlo a mollare il negozio di uova. Coen non aveva neanche nessuna voglia di andare nel Bronx a piazzarsi nella bottega di Papà. Ormai, che cos'avrebbero ammesso, i Guzmann? Si vestì, abbandonando l'idea del sonnellino. Avrebbe usato il metodo di Isaac, avrebbe preso le cose alla larga.

Osservando i segni della concentrazione sulla faccia di Coen, Arnold non si prese la briga di salutare. Leggeva il poliziotto come un libro aperto, e capiva che era preso da qualcosa di personale.



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