Il giorno del lupo by Carlo Lucarelli

Il giorno del lupo by Carlo Lucarelli

autore:Carlo Lucarelli
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2011-12-17T17:45:08+00:00


Capitolo quindicesimo

— Non l’ha bevuta.

— Porco zio, Nikita... e perché no, cazzo?

Nikita allarga le braccia, facendo cigolare le porte della cabina a cui sta appoggiando la schiena. Deve essere l’unica cabina di tutto il Parco Nord con ancora le porte intatte e soprattutto il telefono funzionante. Ho sempre odiato quelle minchie di cellulari, ma adesso uno mi avrebbe fatto comodo. Abbiamo girato tutto il quartiere per trovare una cabina giusta, abbastanza appartata ma abbastanza vicina alla strada da poter vedere la macchina. Non tanto per la Clio, che non me ne frega un cazzo, quanto per Codino, che sta chiuso nel baule, acciambellato come un pitone.

— Gli hai detto quello che ti avevo detto io?

— Vaffanculo, Coliandro, non sono scema. Certo che gliel’ho detto...

Da quando gli ho messo la pistola sotto il mento, Codino non ha più detto una parola e di quello che ci è successo finora, del perché e del percome, io e Nikita ne sappiamo quanto prima, cioè una sega. Ma non importa, o almeno, non importa a me... importerà al magistrato a cui lo voglio portare, cioè Malerba. E qui, due problemi: Nikita e, per l’appunto, il piemme. Appena ha sentito parlare di magistratura Nikita ha cominciato a urlare e ha detto che piuttosto gli sparava lei a Codino e lo lasciava in un fosso, ma lo sapeva benissimo che non serviva a un cazzo, perché non è che morto Codino finisce tutto. E quando gli ha detto che voleva solo sapere di chi erano soldi e dischetto per ridarglieli, Codino l’ha guardata con un sorriso così cattivo che lei gli ha mollato una sberla, d’istinto, e poi si è messa a piangere. Così si è convinta anche lei che l’unica è dare tutto in mano a chi ha più mezzi e più testa di noi per mettere a posto il casino e cioè un magistrato... anche se quando lo ha detto, lo ha detto molto in fretta e con quel tono un po’ troppo gentile che quando lo sento, ormai, mi suona strano. A quel punto, però, secondo problema: il magistrato. Con la troia in calze nere al tribunale, io mi fido solo di Malerba. Ma Malerba, dove cazzo è, visto che sta fuori in missione? Così ho avuto l’idea... far chiamare il Nucleo scorte da Nikita, farle dire che è la Zeani, la poliziotta che sta con Malerba a proteggerlo e che ha bisogno del numero di cellulare del suo piemme perché per un qualche cazzo è lontana da lui e non sa come comunicare.

— Era un piano del cazzo, come tutti quelli che fai tu, ma ha funzionato... sarà per il finto accento toscano, o perché ho detto il suo nome, ma il sovrintendente c’è cascato come una pera.

— E allora? Dov’è il problema? Ti ha fatto un cazziatone perché ti eri allontanata dal magistrato e ti sei incasinata...

— No, non gliene fregava un cazzo del magistrato... è che mi ha chiesto delle cose sulla diaria, perché visto che eravamo rientrati lunedì c’era una storia di minimi sindacali e allora sì che mi sono incasinata.



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