Il governo by Maurizio Cotta Francesco Marangoni

Il governo by Maurizio Cotta Francesco Marangoni

autore:Maurizio, Cotta,Francesco, Marangoni [Cotta, Maurizio Marangoni, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815323965
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


FIG. 3.9. I rimpasti di governo per motivo principale di ritiro della delega ministeriale: I-XVI legislatura.

Fonte: CIRCaP.

Possiamo allora interpretare l’andamento della figura come il risultato del processo di progressivo rafforzamento del primo ministro? Per rispondere dobbiamo analizzare questi dati con maggiore dettaglio. La stessa figura 3.9 disaggrega i casi di rimpasto e sostituzioni individuali sulla base dei motivi cui questi sono dovuti e, in particolare, individua i ritiri di delega dovuti a: 1) conflitti e contrasti (in particolar modo col primo ministro) sul contenuto dell’azione di governo, o ad azioni del proprio dicastero/ufficio giudicate poco soddisfacenti dall’esecutivo[47]; 2) casi di rimozione e circolazione di personale tra le varie cariche di governo, oppure di dimissioni dovute alla preferenza del singolo componente governativo verso altre cariche[48]; 3) scandali (coinvolgimento in inchieste, scandali finanziari e sessuali ecc.) e controversie personali; 4) impedimenti personali (come malattia e decesso); 5) motivi di disaccordo e contrasto col partito di appartenenza[49]; 6) uscita dal governo dovuta all’abbandono della coalizione da parte del partito di appartenenza.

A ben guardare, dunque, non tutti i ritiri di delega ministeriale e sottosegretariale configurano dei veri rimpasti di governo, almeno non nell’accezione di un’azione dovuta alla volontà e all’autorità del Presidente del Consiglio. In senso stretto, lo sono solo quelle sostituzioni che qui individuiamo come dovute a contrasti col primo ministro o a un giudizio negativo sull’operato di un ministro (o sottosegretario) da parte del governo. Notiamo allora come questo tipo di rimpasti si sia fatto relativamente più frequente nel corso della seconda repubblica (mentre era fondamentalmente assente nel periodo precedente), a iniziare dalla fase dei governi tecnici tra la XI e la XII legislatura[50] e, in maniera particolare, con le legislature dell’era bipolare.

In questo caso, peraltro, i dati disaggregati per governo sono piuttosto indicativi. Come ci potevamo aspettare, infatti, la prerogativa dei «rimpasti primoministeriali» aumenta di frequenza con un Presidente del Consiglio relativamente forte (nella sua legittimazione elettorale e nella sua posizione di leadership della coalizione) come Berlusconi[51], mentre rimane pressoché assente con i governi di un leader oggettivamente più debole e in difficoltà nella gestione della sua stessa coalizione come Prodi (per quanto, come detto, occorra esercitare una buona prudenza nel comparare esecutivi dalla durata così diversa)[52]. Da questo punto di vista, un primo ministro come Amato nel corso del secondo governo da lui guidato sembra essere stato in grado di giocare un ruolo più autorevole, pur senza una legittimazione di tipo elettorale, ma forte del suo profilo da quasi-tecnico e del mandato «a termine» del suo esecutivo nell’ultimissimo scorcio della XIII legislatura[53].



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