Il Mediterraneo in barca by Georges Simenon

Il Mediterraneo in barca by Georges Simenon

autore:Georges Simenon [Simenon, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2019-06-16T16:00:00+00:00


6

Nell’arrivare qui, ho provato sensazioni talmente composite che non credo di riuscire a definirle. Ho percorso il Mediterraneo in lungo e in largo, e ora ne scopro l’ombelico. Perché se il Mediterraneo ha due porte, Gibilterra e Suez, il suo ombelico è Malta, e anche questo appartiene agli inglesi.

Sulla carta la cosa non mi turbava eccessivamente. Ma da quando sono qui provo un certo disagio...

Malta la scorgi da molto lontano, perché, emergendo dall’azzurro del mare, appare come uno scoglio splendente picchiettato da rade macchie di vegetazione. Ma che meravigliosa vegetazione! L’isola non ha né sorgenti né fiumi né ruscelli. Un tempo non c’era nemmeno la terra! Soltanto sassi arroventati dal sole!

Gli alberi che crescono oggi, i campi di frumento, i giardini non hanno messo radici nella terra maltese, ma in quella che velieri come il mio hanno portato a tonnellate dalla Sicilia.

Io seguo la loro rotta. E quando si cominciano a scorgere i particolari della costa, vedo spuntare ovunque dei cannoni, in cima a mura di pietra o negli anfratti tra le rocce.

Le navi che escono dal porto non sono più golette dalla prua scolpita, ma torpediniere e sottomarini che battono bandiera britannica.

Certo, ci vengono incontro barche variopinte per venderci mercanzie di ogni genere, ma le case sul molo hanno insegne in inglese e le strade sono sorvegliate da policemen in divisa color cachi.

Si sa che ogni popolo ha le sue colonie. A due passi dalle piramidi ho visto policemen londinesi dirigere il traffico intorno al «loro» campo di aviazione, mentre i trimotori dell’Imperial Airways volteggiavano sopra le teste mummificate dei faraoni.

Non so perché la cosa non mi ha fatto lo stesso effetto. Comincio a conoscere un po’ questo mare in cui me ne vado alla deriva, fiducioso. Conosco tutti i popoli che vivono attorno a esso. Ieri ero in Italia e di recente ho fatto il giro delle isole greche. Ovunque, e fino in Asia Minore e alle Baleari, ho trovato gli stessi popoli indolenti, forse stanchi di aver scritto da soli, per secoli, la storia del mondo.

Ed eccolo lì, nel bel mezzo del Mediterraneo, lo scoglio di Malta, a picco sul mare: sulla carta non mi faceva nessun effetto, mentre ora mi appare come un simbolo incongruo, come una realtà ancora più incongrua.



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