Il mercato delle verit by Antonio Nicita;

Il mercato delle verit by Antonio Nicita;

autore:Antonio, Nicita; [Nicita, Antonio ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Diritto, Contemporanea
ISBN: 9788815370211
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2021-08-15T00:00:00+00:00


3. Libertà d’espressione e (in)fallibilità

La relazione tra libertà d’espressione e verità è stata ripresa da John Milton nel 1644 e da John Stuart Mill nel 1859, entrambi considerati i padri del primato della libertà d’espressione in epoca moderna. Nel saggio Areopagitica, che esplicitamente si richiamava all’opera di Isocrate, John Milton riprendeva il tema della maieutica socratica, della capacità del dialogo e del confronto pubblico di pervenire alla verità. A differenza di Isocrate, che riteneva il diritto alla parola di tutti i cittadini in assemblea come un pericolo per la verità e per la democrazia, Milton manteneva un approccio fiducioso sul valore sociale della libertà d’espressione: «lasciamo che la verità e la falsità si contrastino; chi mai, tra coloro che conoscono la verità ha avuto la peggio in uno scontro libero e aperto?». Si potrebbe dire che l’isegorìa, per Milton, produce la parresìa e dunque la libertà d’espressione conduce necessariamente alla verità e per tale via produce benefici per la società nel suo complesso.

Nel saggio On Liberty, pubblicato nel 1859[16], John Stuart Mill propose una versione più ampia del free speech inteso come libertà d’espressione: non solo la parola, i discorsi, la stampa, ma ogni espressione umana che sia la libera rappresentazione di un pensiero, di un punto di vista, costituiscono parte integrante del free speech, come attributo dell’umanità.

Secondo John Stuart Mill, alla libertà dell’individuo spetta il primato rispetto a ogni possibile coercizione della società. Ciascun individuo deve poter decidere ciò che è meglio per lui, ciò che lo rende felice. Né la società, né l’autorità hanno il diritto o il dovere di restringere la sfera delle libertà individuali a meno che ciò non crei danno ad altri individui. Le tesi sostenute da Mill sono così chiare e attuali che conviene citarne direttamente i numerosi passaggi più esemplificativi:

L’umanità è giustificata, individualmente o collettivamente, a interferire sulla libertà d’azione di chiunque soltanto al fine di proteggersi: il solo scopo per cui si può legittimamente esercitare un potere su qualunque membro di una comunità civilizzata, contro la sua volontà, è per evitare danno agli altri. Il bene dell’individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente.



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