il mistero dei templari by martin bauer

il mistero dei templari by martin bauer

autore:martin bauer [bauer, martin]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00


I Templari raggiunsero il periodo di maggior ascendente sotto il loro Gran Maestro Gerardo di Ridefort (1185-1191) che, con un intrigo condotto con astuzia, aiutò il suo candidato preferito a salire sul trono di Gerusalemme: Guido di Lusignan, il cui predecessore, Baldovino v, era morto all'improvviso nel 1186.

Il nuovo re sapeva bene chi ringraziare per la sua posizione e fece tutto il possibile per ricambiare. Il cronista Ernoul riferisce che «il re non osava contraddirlo perché lo amava e lo temeva, poiché gli era stato maestro».

In questo modo Gerardo di Ridefort aveva la possibilità di pilotare la politica del regno quasi a suo piacimento. Purtroppo usò questa forza solo per causare danni al regno.

Gerardo di Ridefort era giunto in Terrasanta come crociato nel 1170, provenendo dalle Fiandre. Dopo un periodo trascorso al servizio di un principe, divenne Maresciallo del regno di Gerusalemme. Più tardi si ammalò gravemente e curò i suoi mali in una sede dell'Ordine, al quale aderì dopo la sua guarigione. La sua fu una carriera rapida, già nel 1183

era Siniscalco e nel 1185 il Consiglio lo scelse come Gran Maestro. Deve probabilmente aver avuto una condotta arrogante, come il già citato Odo di Saint Amand, perché i cronisti lo descrivono come un avventuriero e uno smargiasso, la cui spavalderia rasentava la pazzia. Lo storico Demurger avanza con cautela il sospetto che la malattia per cui Gerardo si era curato presso i Templari avesse qualcosa a che fare con la sifilide, da cui a quel tempo non si poteva guarire e il cui ultimo stadio porta alla pazzia (Demurger, p. 129).

Questa ipotesi contrasta però con il fatto che Gerardo di Ridefort, già all'inizio del suo periodo in Terrasanta, aveva dimostrato questo folle coraggio e non solo nei suoi ultimi anni di vita.

All'inizio del 1187, in Terrasanta regnava di nuovo la pace e Cristiani e Siriani si attenevano alla tregua stipulata due anni prima. Fu allora che Rinaldo di Chàtillon, il signore cristiano della Transgiordania, attaccò a sorpresa una numerosa carovana di Musulmani. Saladino, che nel frattempo aveva riunito nelle sue mani Siria ed Egitto, pretese soddisfazione. Rinaldo rifiutò e Saladino, per vendicare questa ingiustizia, chiamò alla Guerra Santa contro i

Cristiani tutto il mondo musulmano. Il suo appello ebbe grande risonanza, gli stati musulmani riunirono il più grande esercito della loro storia e assediarono la città di Tiberiade.

Gerusalemme reagì inorridita, fu subito chiamato alle armi l'intero esercito, tolto a città e fortezze ogni combattente non necessario. Una forza da combattimento molto impotente si radunò così, per la parte cristiana, vicino alle sorgenti di Saffurya, circa a una giornata di marcia da Tiberiade. Il principe Raimondo di Tripoli consigliò in modo pressante di fermarsi prima di tutto in una zona ricca di acqua e scelse questa tattica per due buoni motivi: in primo luogo perché la cavalleria, sotto il sole cocente di luglio, aveva soprattutto bisogno di un rifornimento assolutamente certo di acqua, inoltre sperava che il mucchio variopinto messo insieme dai Musulmani avrebbe presto mostrato segni di rottura.

Il consiglio apparve saggio e i principi cristiani decisero di seguirlo.



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