Il mistero della mano mozzata by John G. Brandon

Il mistero della mano mozzata by John G. Brandon

autore:John G. Brandon [Brandon, John G.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Crime, Mystery & Detective, General, Historical
ISBN: 9788833532516
Google: ExWgDwAAQBAJ
editore: Edizioni Lindau
pubblicato: 2019-07-17T22:00:00+00:00


14

Entra in scena il signor Pietro Sperozza

Circa un paio d’ore dopo, un taxi arrivò nei pressi dell’appartamento di McCarthy, in Dean Street; alla guida c’era la persona più tosta che avesse mai avuto una licenza da tassista: Mr. William Withers. Era un omone gigantesco, con mani come prosciutti, un magnifico esemplare di orecchio a cavolfiore e un naso decisamente, e permanentemente, fuori asse. Erano pochi gli habitué del West End di Londra, furfanti o meno, a non conoscere Big Bill Withers, e alcuni, con inopinata temerarietà, avevano cercato di fregarlo sul prezzo della corsa, pentendosene amaramente per il resto della loro vita.

Quale fosse stata la sua carriera prima di entrare nella categoria dei tassisti era sconosciuto ai più. Era stato un ladro d’appartamento, e per l’esercizio di questa nobile arte aveva scontato diversi anni di prigione.

Non era noto nemmeno in che modo si fosse procurato il suo veicolo. Il detective ispettore McCarthy (al pari di un certo scassinatore famoso nel mondo della mala e soprannominato «Il Geco») avrebbe potuto spiegarlo ma, trattandosi di un segreto, nessuno aveva intenzione di farne parola.

Quando l’ispettore era alle prese con una missione che richiedeva il servizio di un autista capace e affidabile, Mr. William Withers era la persona giusta.

Era stato chiamato dalla sua casa-garage di Clerkenwell, e dopo aver ascoltato con attenzione le istruzioni fornitegli dall’ispettore, Mr. Withers si era precipitato all’indirizzo conosciuto, in attesa del suo speciale cliente. Poco dopo, uno strano figuro, dall’aria decisamente equivoca e stravagante perfino per un quartiere come Soho, uscì furtivamente dalla porta di McCarthy e si infilò nel taxi, che ripartì in tutta fretta in direzione di Aldgate.

Quanto all’abbigliamento e all’aspetto generale, di certo il personaggio non trasudava opulenza, tutt’altro. L’aria, infatti, era quella di un uomo che aveva solcato il mare in lungo e in largo e al momento si trovava in ristrettezze. Il suo abbigliamento consisteva in una lacera maglietta blu e in un paio di pantaloni di tela grezza splendidamente macchiati, infilati in un paio di stivaloni alti fino alle ginocchia, come ogni bucaniere che si rispetti. Uno stile che trovava conferma in ogni suo movimento – un misto silenzioso di passi felini e dondolii da marinaio – da cui traspariva chiaramente ciò che era: un poco di buono, dalla testa ai piedi. A completare il quadro, un paio di ardenti occhi neri scrutavano a destra e a manca da sotto il berretto, scagliando lampi maligni su ogni essere umano che incontravano. Emanava decisamente un’aura minacciosa, questo Pietro Sperozza, abbronzato marinaio di Napoli.

All’angolo con East India Dock Road si congedò da Mr. Withers, non prima di avergli dato le ultime, importanti istruzioni che Big Bill ascoltò attentamente per poi ripartire verso il West End. Dopodiché, con quell’andatura dinoccolata che lo faceva sembrare uno appena ridisceso a terra dopo un lungo viaggio, si diresse verso Limehouse e, fin dall’apertura dei pub, si mise a bere fino a raggiungere uno stato di intensa e litigiosa ubriachezza. Non che questa condizione fosse una novità per i frequentatori



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