Il Paese in vendita by Corrado Augias

Il Paese in vendita by Corrado Augias

autore:Corrado Augias [Augias, Corrado]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: EPUB9788858641989-90805
editore: BUR
pubblicato: 2013-06-06T16:00:00+00:00


Si sa con quale energica prontezza l’Inghilterra depose Abbas Hilmi che con inesplicabile intrigo era trattenuto a Costantinopoli nel momento in cui i turco-tedeschi proclamavano la guerra santa. Che di vero v’era in fondo in questi intrighi e sulle responsabilità di Abbas Hilmi? Si devono a questo riguardo avere a Roma delle informazioni dacché colà si perora la causa del kedivé deposto. È certo che a lui vanno le simpatie italiane.

Tutto qui. Il minuscolo articolo viene pubblicato come un’inserzione a pagamento e anche in questa occasione una parte del denaro si disperde in oscuri rivoletti.

In un primo tempo Hanau sostiene d’aver speso cinque mila franchi, poi riduce la somma a tre mila. In realtà l’inserzione è costata in tutto due mila franchi.

Domenico Russo invece, quando comincia a capire di quale disegno il trafiletto faccia parte, si spaventa, informa le autorità francesi e, con il loro consenso, versa i denari rimastigli «in una elargizione anonima a favore di due ospedali, uno italiano e uno francese, di Parigi».

Anche Hanau è spaventato. Prega i colleghi italiani d’intervenire in suo favore, giura che le sue intenzioni erano oneste, accusa Cavallini di raggiro. Ma gli altri corrispondenti esistano e solo quando la procura militare francese apre l’inchiesta, diffondono un ordine del giorno che valuta benevolmente l’attività del collega accusato e conclude: «Hanau ha potuto commettere un’imprudenza, ma non una vigliaccheria né un atto antipatriottico».

Al processo, due anni più tardi, depongono in suo favore Campolonghi corrispondente del «Secolo» di Milano e del «Messaggero» di Roma, Pomé della «Gazzetta del Popolo», lo scrittore Camillo Antona Traversi.

Le testimonianze sono tali che prima ancora che la corte si ritiri, l’accusatore dichiara di voler derubricare l’accusa di «intelligenza col nemico». Hanau infatti verrà condannato a soli due anni, col beneficio della condizionale, per «commercio col nemico» e all’internamento per un certo periodo in campo di concentramento.

Non finirà bene, comunque. Nuovamente arrestato per truffa e altri piccoli crimini, morirà in carcere nel luglio del 1935, pochi giorni prima d’essere liberato.

L’affare Hanau non è che uno degli incidenti in cui viene coinvolto il circolo dei giornalisti italiani a Parigi. Nell’ottobre del 1917, quando lo scandalo Bolo è al suo culmine, si verifica un altro caso, grave se non altro per l’atmosfera che rivela.

Il foglio di notizie «L’unione latine», diretto da Mario Simonatti corrispondente del quotidiano fiorentino «La Nazione», sotto la data del 4 ottobre pubblica questo neretto:



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