Il poliziotto di Shangai by Qiu Xiaolong

Il poliziotto di Shangai by Qiu Xiaolong

autore:Qiu Xiaolong
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Police Procedural, Mystery & Detective, Asia, Fiction, Thrillers, China, Crime, General, History
ISBN: 9788831741767
editore: Marsilio Editori spa
pubblicato: 2017-06-06T22:00:00+00:00


7

La lunga catena del karma

Per partecipare alla conversazione serale all’ingresso di Vicolo della Polvere Rossa non è necessario abitare lì. Ad esempio, questa storia ce l’ha raccontata un ospite inatteso, un poliziotto di una trentina d’anni di nome Chen, del dipartimento di polizia di Shanghai, uno che a dire il vero aveva più l’aria da intellettuale che da tutore dell’ordine. Anche se, lì per lì, ci siamo un po’ preoccupati per il possibile scopo della sua visita.

«Signori, non temete. Stasera non sono qui per lavoro, ma in veste di partecipante. Non è la prima volta che vengo a gustarmi le vostre incredibili storie mescolandomi tra il pubblico» disse Chen sorridendo, come per scusarsi e giustificarsi. Poi si appollaiò sullo sgabello di bambù tutto sbilenco che gli venne offerto. «La mia storia è collegata a questo rione, o per essere più precisi al mercato di via Ninghai in fondo al vicolo. Ecco perché adesso vorrei condividerla con voi.»

E così lo ascoltammo perplessi, mentre si lanciava in un racconto un po’ sconclusionato sul mercato demolito, come se avesse avuto un ripensamento su ciò che voleva dire. Un tempo quel mercato all’aperto, con i suoi chioschi e i suoi banchetti, aveva rappresentato una grande comodità per tutto il rione ma a un certo punto, per l’immagine di una metropoli sempre più moderna come Shanghai, era diventato un insopportabile pugno in un occhio e allora venne demolito e al suo posto costruirono un palazzo all’incrocio tra via Ninghai e via Zhejiang. Per noi queste non erano certo novità particolarmente interessanti, però restammo ad ascoltarlo con pazienza. Non è poi così inusuale che un poliziotto venga qui a raccontarci qualche storia.

«Vi parlerò di un mio collega, diciamo che d’ora in avanti lo chiameremo C. D’altra parte, una vicenda raccontata da una prospettiva in terza persona è più facile.» Finalmente Chen stava arrivando al punto. «Sapete che alla fine degli anni Sessanta le scorte alimentari erano limitate a causa dell’economia pianificata di Mao, così la gente era costretta ad andare al mercato la mattina presto, con un paio d’ore o anche più di anticipo sulla campanella d’apertura, e rassegnarsi a lunghe file d’attesa.

«Nella famiglia di C. toccava alla madre andare al mercato tutti i giorni, mentre suo padre si avventurava nell’arcano mondo degli studi confuciani. Quando purtroppo la donna contrasse l’epatite, il dottore insistette sull’importanza di una buona alimentazione, necessaria per la guarigione. Allora C. si offrì di andare al mercato al posto suo e di mettersi in fila per provvedere ai suoi bisogni. Era bravissimo a saltare la coda intrufolandosi a fianco di quelle donne di mezza età dall’aspetto gentile vicine al banchetto, e allora mormorava frasi del tipo, “Zietta, la mia mamma è tanto malata”, cosa peraltro vera. Ma naturalmente c’erano persone dal cuore di pietra che invece imprecavano e lo scacciavano dalla fila. Però C. era un bimbo magrolino che non aveva alcun timore di “perdere la faccia”, così si avvicinava a un’altra coda e con la medesima sfrontatezza iniziava a blandire le persone con paroline dolci.



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