Il potere dei re. Tra cosmologia e politica by David Graeber Marshall Sahlins

Il potere dei re. Tra cosmologia e politica by David Graeber Marshall Sahlins

autore:David Graeber, Marshall Sahlins
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-3285-119-9
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2019-01-15T00:00:00+00:00


Parlare, portare, creare

Gli elementi essenziali della questione, rispetto al XIX secolo, non sembrano essere cambiati poi molto. Allora come oggi, il lavoro era incentrato sulla famiglia ed era principalmente prerogativa delle donne. Questo non vuol dire che gli uomini non abbiano mai lavorato, anzi spesso lavoravano molto duramente, ma erano le donne a passare più tempo in attività considerate lavorative (asa), e si riteneva avessero una predisposizione più pragmatica, laboriosa e in generale orientata al lavoro in un modo che agli uomini semplicemente non riusciva.23 Se dovessi figurarmi l’immagine paradigmatica che viene richiamata alla mente dall’idea di lavoro - l’equivalente dell’operaio che timbra il cartellino nella nostra immaginazione - sarebbe molto probabilmente quella di una giovane donna, con un bambino sulla schiena, che lavora in un campo di riso, o porta acqua o altro sulla sua testa. Questo tipo di lavoro domestico rappresenta la perfetta fusione tra cura dei figli e lavoro fisico, dal momento che le donne tendono a badare ai bambini e a svolgere altre mansioni contemporaneamente.

La forma paradigmatica di lavoro, quindi, allora come oggi, era slegata dall’idea di creazione, costruzione, o anche solo mantenimento di qualcosa, ma era piuttosto legata all’idea di sollevare oggetti e spostarli. Si può riconoscere l’importanza di tali questioni nel fatto che, tradizionalmente, viene minuziosamente regolato il chi debba portare cosa per chi e in quali circostanze, almeno nei momenti formali o rituali - anzi, questi momenti sono proprio quelli in cui i formalismi dell’etichetta vengono più rigorosamente osservati.24 Il chi debba portare cosa per chi è probabilmente il modo più importante di indicare il rango. Persino donne ben istruite e non particolarmente tradizionaliste si sono, timidamente, offerte di trasportare il mio zaino durante occasionali gite, in virtù del fatto che, se un uomo e una donna sono all’incirca della stessa età, non dovrebbe essere l’uomo a portare il peso. Queste regole, però, rispettano principalmente un criterio di anzianità. In Madagascar, come in altre parti del mondo, porre in sequenza i bambini per ordine di età è particolarmente rilevante. Anzi, nella misura in cui sia possibile parlare di un “atomo di gerarchia” nella società degli altipiani, questo è incarnato nel principio, ripetuto nei proverbi, secondo cui i fratelli maggiori devono parlare in nome dei più piccoli, e i fratelli minori devono portare pesi per i più grandi.25 Questo è spesso considerato un obbligo reciproco: il fratello più giovane (zandry) ha il diritto di chiedere che il fratello maggiore (zoky) parli in suo nome in tribunale o a un’assemblea pubblica; il fratello maggiore ha il diritto di chiedere al più giovane di portare i suoi averi. Ma, al tempo stesso, è considerato scandaloso che uno zandry parli per uno zoky o che uno zoky porti qualcosa a uno zandry - a meno che quest’ultimo non sia ancora troppo piccolo per trasportarlo da solo.

Di fatto, si potrebbero definire le prime fasi della vita di un bambino attraverso l’applicazione graduale di questo principio. Ho potuto osservare questo processo anche nelle famiglie di oggi: i neonati venivano



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