Il predicatore by Camilla Läckberg

Il predicatore by Camilla Läckberg

autore:Camilla Läckberg [Läckberg, Camilla]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788831706810
Google: bRzg037Gl7UC
editore: Marsilio Editori
pubblicato: 2010-04-15T07:59:04+00:00


Furono interrotti dalla suoneria del cellulare di Patrik, che rispose a monosillabi mentre Martin tentava di intuire l’argomento. Dopo un minuto scarso il collega chiuse la comunicazione e mise giù l’apparecchio.

«Chi era?»

«Annika. Il laboratorio ha chiamato per il test del dna sul campione che abbiamo prelevato a Màrten Frisk.»

«E?» Martin trattenne il fiato. Sperava con tutto il cuore di essersi sbagliato, insieme a Patrik, e che quello che avevano chiuso in prigione fosse l’assassino di Tanja.

«I campioni non combaciano. Lo sperma trovato su Tanja non è di Màrten Frisk.»

Martin non si era reso conto di aver trattenuto il respiro, ma se ne accorse nel momento in cui buttò fuori l’aria con una lunga espirazione.

«Merda. D’altra parte non è una sorpresa, no?»

«No, però lo si poteva sperare.»

Rimasero in silenzio, rabbuiati, per qualche istante. Poi Patrik si lasciò scappare un profondo sospiro, quasi volesse attingere la forza necessaria ad affrontare il compito che si profilava, immenso come il monte Everest, davanti a loro.

«Bene, a questo punto non ci resta che organizzare una riesumazione a tempo di record.»

Afferrò il telefono e si mise al lavoro. Sapeva di dover essere più convincente di quanto non gli fosse mai riuscito nella sua vita di poliziotto, ma non essendo nemmeno lontanamente convinto della sua teoria, sapeva anche che non sarebbe stato facile.

L’umore di Erica stava peggiorando rapidamente. L’inattività forzata la induceva a gironzolare per la casa senza meta, cincischiando ora qui ora là. Il litigio con Anna le rodeva ancora dentro, simile alla sgradevole sensazione lasciata da una sbornia, contribuendo a deprimerla ancora di più. Inoltre tendeva a commiserarsi. Pur essendo in qualche modo sollevata dal fatto che Patrik fosse tornato a lavorare, non aveva messo in conto che venisse assorbito dall’indagine fino a quel punto. Anche a casa la sua mente era presa dal caso e, per quanto la gravità della situazione le risultasse evidente, dentro di lei c’era una vo-cina che egoisticamente chiedeva che la sua attenzione fosse concentrata su di lei.

Telefonò a Dan. Magari era a casa e aveva il tempo di venire a prendere un caffè.

Rispose la figlia maggiore, che le riferì che il padre era uscito in barca con Maria.

Erano tutti presi dalle loro faccende, e lei era lì a girarsi i pollici con la pancia all’aria.

Quando il telefono squillò si gettò sull’apparecchio con una foga tale che per poco non lo fece cadere.

«Pronto?»

«Sì, pronto. Cercavo Patrik Hedstròm.»

«È al lavoro. Posso esserti utile io o vuoi il suo numero di cellulare?»

L’uomo all’altro capo del filo esitò.

«Ecco, vedi, ho avuto il numero da sua madre. Le nostre due famiglie si conoscono da molto tempo e l’ultima volta che ho parlato con Kristina mi ha detto che secondo lei avrei dovuto dare un colpo di telefono a Patrik, se fossimo passati dalle sue parti. E dato che io e mia moglie siamo appena arrivati a Fjàllbacka…»

Erica ebbe un’illuminazione. La soluzione al problema di come occupare la giornata era lì davanti a lei.

«Perché non venite qui? Patrik sarà a casa verso le cinque, possiamo fargli una sorpresa.



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