Il racconto del capo by Sofia Ventura;

Il racconto del capo by Sofia Ventura;

autore:Sofia Ventura; [Ventura, S.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 9788858105368
editore: edigita
pubblicato: 2012-11-14T23:00:00+00:00


2. La rottura berlusconiana

2.1. Una competizione politica maggioritaria La creazione, nell’arco di pochi mesi, di Forza Italia e di una coalizione a geometria variabile (alleanza con la Lega al Nord e con Alleanza Nazionale al Sud) per le elezioni del 1994 colma il vuoto di offerta politica nel campo moderato prodotta dalla repentina scomparsa delle due maggiori forze politiche del pentapartito, Democrazia cristiana e Partito socialista. La nuova offerta berlusconiana, insieme alle leggi elettorali per Camera e Senato, maggioritarie per il 75%, approvate dal Parlamento dopo la schiacciante vittoria dei sì al referendum elettorale del 1993, induce i partiti della sinistra dello schieramento politico a unirsi nella coalizione dei Progressisti. Per la prima volta dal 1948, quando si tennero le prime e ultime elezioni della Prima Repubblica che videro una contrapposizione bipolare e il ricorso a una campagna «combattuta con modalità propagandistiche all’americana» (Marletti 2010, 24), gli italiani sono chiamati a scegliere con il loro voto il futuro governo e il futuro leader.

La rottura berlusconiana, tuttavia, s’inserisce in un contesto dove la personalizzazione e forme dirette di partecipazione si erano già affacciate sulla scena politica italiana. Oltre all’esperienza di Bettino Craxi, anche con il movimento referendario a lungo capeggiato da Mario Segni si afferma un nuovo tipo di leadership, che vede l’instaurarsi di un diverso rapporto tra cittadini e leader, proprio dello statu nascenti (entusiasmo per una nuova avventura, nuovi obiettivi, un leader che si identifica con la mobilitazione referendaria) e che si pone l’obiettivo di una modifica radicale del sistema esistente (Calise 2010, 62). Analogamente, l’elezione diretta dei sindaci, tenutasi per la prima volta nel 1993, introduce un inedito rapporto tra cittadini e candidati, non più necessariamente mediato dai partiti, e offre una palestra per l’affermazione di un nuovo modo di fare campagna, che mette in evidenza la personalità dei candidati e fa ampio uso – maggiore che in passato – di stampa e televisione (ivi, 63).

Il sistema politico italiano che prende forma nel 1994 non è più fondato su un polo di centro, per decenni occupato dalla Democrazia cristiana, perno ineludibile di ogni coalizione. Si afferma una competizione bipolare e le piccole formazioni eredi della Dc che tentano di sopravvivere rimanendo collocate al centro (Patto Segni e Partito popolare) sono fortemente penalizzate. Con il nuovo tipo di competizione, anche la comunicazione politica cambia volto. Essa assume molti dei tratti che si ritrovano nella comunicazione delle democrazie maggioritarie e che anche in Italia avevano timidamente cominciato a fare la propria apparizione negli anni Ottanta, quando altrove – nella Gran Bretagna di Margaret Thatcher, negli Stati Uniti di Ronald Reagan, nella Francia di François Mitterrand, ma anche nella Spagna di Felipe González – personalizzazione, costruzione dell’immagine e marketing politico avevano contraddistinto con sempre maggiore intensità la comunicazione politica e la comunicazione dei leader.

2.2. Il marketing politico Sono la comunicazione e la narrazione di Silvio Berlusconi che assumono i tratti più originali rispetto al passato, sebbene il nuovo contesto influenzi anche i partiti della sinistra, a cominciare dall’allora Partito democratico della sinistra (Pds), guidato da Achille Occhetto, leader della coalizione dei Progressisti.



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