Il re della neve by Kerry Greenwood

autore:Kerry Greenwood [Greenwood, Kerry]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, Historical
ISBN: 9788881545377
Google: MwJ_zgEACAAJ
Amazon: 8881542633
editore: Polillo
pubblicato: 2021-10-15T10:28:31+00:00

9

Inseguire il dolce amore e perderlo

tra braccia e seni candidi

tra il bocciolo e il fiore

tra la tua gola e il mento.

‘‘Prima dell’alba’’, Algernon Swinburne

Phryne rientrò in albergo più assonnata di quanto fosse giustificato dalle fatiche della giornata. Si domandava cosa avessero messo nel tè amaro (ne aveva bevute tre tazze) da Madame Breda. Mandò un inserviente nelle cucine a prenderle della senape e preparò un emetico potente. Era sempre più convinta di essere stata avvelenata. Con calma e freddezza bevve una dose abbondante di quella miscela rivoltante, attese seduta che facesse effetto, poi se ne versò un’altra. Cominciò a rabbrividire e sorseggiò un bicchiere di latte. Dopo il trattamento d’urto, lo stomaco si calmò e di colpo fu sveglissima, purificata e gelata.

Convinta di aver superato la crisi di nausea, pulì accuratamente e aprì la finestra del bagno per arieggiare la stanza. Inspirò la normalità fumosa dell’aria esterna parecchie volte, richiuse i vetri e decise che la cosa migliore da fare era mettersi a letto finché la temperatura non fosse tornata a livelli umani.

Si spogliò abbandonando gli indumenti sul pavimento e si diresse scalza verso il letto enorme, sovrastato da un mucchio di coperte e vi si rannicchiò. Voleva riflettere, ma dopo un attimo, sfinita, si addormentò.

Un paio d’ore dopo venne svegliata da alcune voci nel salotto; udì qualcuno dire distintamente: «E con questo è sistemata!», poi la porta d’ingresso si chiuse e la serratura scattò. In punta di piedi, Phryne si avvicinò all’uscio e scrutò la stanza. Una sola cosa era stata spostata: il suo cappotto. Lo sollevò e lo scosse. Dalla tasca cadde il terzo pacchetto crepitante della giornata, ma questa volta non volle correre rischi. Lo aprì e ne fece scendere un po’ di polvere; l’assaggiò con la punta della lingua: aveva un forte effetto stordente. Gettò pacchetto e polvere nel water e tirò lo sciacquone.

Titubante, girò lo sguardo per la stanza. Sembrava che non fosse stato spostato nient’altro. Aveva il sonno leggero e perciò era certa che le voci non avevano parlato a lungo. Forse non avevano avuto il tempo di occultare altri pacchettini. Vide che la porta d’ingresso era dotata di chiavistello. Lo chiuse e tornò a letto, perplessa.

Sul letto, largo a sufficienza per ospitare un reggimento, era impilata una montagna di cuscini. Fu nel rotolare verso il centro che urtò un corpo caldo e si rese conto che Sasha non se n’era andato.

Si svegliò al tocco di Phryne e la strinse in un abbraccio; sentendola immediatamente irrigidirsi, la lasciò andare e a tentoni le cercò una mano, che cominciò a baciare delicatamente, risalendo lungo il braccio; s’interruppe soltanto per rispondere alle domande di Phryne.

«Sasha, cosa ci fai qui?».

«Ti aspettavo».

«Perché mi aspettavi?».

«Ti voglio», fu la sorprendente risposta. «Tu sei splendida. Anch’io sono molto bello. Insieme saremo stupendi», concluse in tono tranquillo, sfiorandole la spalla e seppellendo il viso nel suo collo.

Lei la pensava esattamente allo stesso modo e, per quanto poteva giudicare, non riteneva che Sasha costituisse un pericolo alla sua incolumità; quanto poi alla propria virtù, sapeva benissimo cavarsela da sola.

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