Il sangue versato by Asa Larsson

Il sangue versato by Asa Larsson

autore:Asa Larsson [Larsson, Asa]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2011-12-15T07:27:51+00:00


La macchina del caffè si mise in moto con un gorgoglio e Sven-Erik tornò in camera a vestirsi.

Forse Manne si era trasferito a casa di qualcun altro, era già successo.

Che tornasse a casa dopo tre giorni senza essere minimamente affamato.

Palesemente ben nutrito e riposato. Qualche vecchietta si sarà intenerita e l’avrà fatto entrare. O qualche pensionato che non ha di meglio da fare che mettergli a bollire del salmone o versargli un piattino di panna.

Sven-Erik fu assalito da una rabbia irragionevole nei confronti di quegli sconosciuti che facevano entrare in casa un gatto che non gli apparteneva.

Possibile che la gente non capisse che c’era qualcuno che si preoccupava e si chiedeva dove fosse finito? Si vedeva bene che Manne non era un randagio, affettuoso com’era e con il pelo lucido. Gli avrebbe preso un colla-rino. Avrebbe dovuto farlo da tempo. Solo che aveva paura che restasse impigliato da qualche parte, era questo che lo aveva frenato fino a quel momento, il pensiero di Manne appeso a un albero o agganciato a un cespuglio dove sarebbe morto di fame.

Fece una colazione abbondante. I primi anni dopo che Hjördis se n’era andata si limitava a prendere un caffè in piedi. Ma poi era migliorato.

Quella mattina divorò senza appetito lo yogurt con muesli. Il caffè era pronto e riempiva la cucina con il suo profumo.

Manne in origine era il gatto di sua figlia, glielo aveva lasciato quando si era trasferita a Luleå. Non avrebbe mai dovuto accettare. Ora lo sapeva.

Era solo una dannata seccatura, sì, una dannata seccatura.

Anna-Maria Mella era seduta al tavolo della cucina con il suo caffè. Erano le sette. Jenny, Petter e Marcus dormivano ancora. Gustav era sveglio e gattonava avanti e indietro sulla pancia di Robert nella camera al primo piano.

Davanti a lei c’era una copia dell’inquietante disegno di Mildred impiccata. Rebecka Martinsson aveva fotocopiato anche un sacco di documenti, ma Anna-Maria non ci capiva gran che. Odiava i numeri, la matematica e cose del genere.

«Giorno!»

Suo figlio Marcus entrò in cucina e aprì il frigorifero. Vestito! Marcus aveva sedici anni.

«Non ci posso credere» disse Anna-Maria guardando l’orologio. «C’è un incendio al piano di sopra o cosa?»

Marcus sorrise. Si versò una tazza di latte e cereali e si sedette accanto a lei.

«Ho un compito in classe» disse ingurgitando cucchiaiate di latte. «Non posso uscire dal letto e andare direttamente a scuola. Devo darmi un po’ di carica.»

«Chi sei?» chiese Anna-Maria. «Cosa ne hai fatto di mio figlio?»

Questa è Hanna, si disse. Che Dio la benedica.

Hanna era la ragazza di Marcus. Il suo atteggiamento ambizioso nei confronti della scuola era contagioso.

«Forte» disse Marcus prendendo il disegno di Mildred. «Cos’è?»

«Niente» rispose Anna-Maria togliendogli il foglio di mano e appog-giandolo rovesciato sul tavolo.

«No, sul serio. Fammi vedere!»

Riprese il disegno.

«Cosa significa?» chiese indicando la tomba che si intravedeva dietro il corpo appeso.

«Bah, forse che deve morire ed essere sepolta.»

«Sì, ma cosa vuol dire questo? Non lo vedi?»

Anna-Maria osservò il disegno.

«No.»

«È un simbolo» disse Marcus.

«È una tomba con una croce sopra.»

«Guarda! I contorni sono molto più spessi che nel resto del disegno.



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