Il segreto dei Mitford by Jessica Fellowes

Il segreto dei Mitford by Jessica Fellowes

autore:Jessica Fellowes [Fellowes, Jessica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


33.

Alla famiglia, che dopo la morte di Mrs Hoole non sapeva bene cosa fare, Nancy annunciò di avere telefonato al comandante Nesbit per chiedergli di organizzare una visita alla base e che lui aveva risposto con rapidità allarmante.

«Se non vola, dev’essere estremamente annoiato» suggerí Deborah.

Anche se rispose con un grugnito, Lord Redesdale mostrò chiaramente l’intenzione di partecipare. Billy declinò: «È un’attività un po’ troppo militare per quando si è in licenza». Kick dichiarò che sarebbe rimasta con lui. La duchessa madre, il duca e la duchessa non mostrarono il minimo interesse per la gita, e neppure Lady Redesdale. («Farà bene a Farve capire quanto è spossante badare a Bobo» disse Nancy a Louisa, con una sorprendente manifestazione di comprensione nei confronti della madre.) Adele affermò di voler vedere «l’aviazione britannica al suo meglio», quindi Charles fu costretto ad accompagnarla. Cosí un gruppo considerevole partí a bordo di due vetture: la Bentley, guidata da Lord Redesdale, aveva Charles, Adele, Nancy e Unity come passeggeri; e l’altra automobile, con Deborah alla guida, trasportava Louisa, Maisie e Lucie, che aveva chiesto di poter visitare la base della RAF.

Seduta davanti accanto a Deborah, giocando a «Tu cosa preferiresti?» con Maisie e Lucie, che erano sedute dietro, Louisa si rese conto di una cosa. «Se ci sono due vetture, perché Mrs Hoole non è stata accompagnata a casa con quella che non era guasta?»

«Suppongo che fossero già tutti a letto» rispose Deborah. «Era troppo tardi per svegliare qualcuno a cui chiedere di poter prendere in prestito l’auto. E poi, non credo proprio che Farve avrebbe affidato la sua preziosa Bentley a un giardiniere…»

Il viaggio durò meno di mezz’ora su una strada che attraversava il vasto paesaggio del Derbyshire, dai colori intensi e variegati anche nei giorni invernali. Louisa era innamorata della sua pura e semplice immensità, per non parlare della bellezza. A Londra la vista e l’orizzonte erano sempre limitati dagli edifici. Inoltre, dall’inizio della guerra, il cielo incuteva terrore: non si osava guardare in alto per timore di avvistare un bombardiere. Accedere alla base fu semplice: bastarono poche domande al cancello e la verifica della presenza dei nomi sull’elenco dei visitatori. Louisa non era mai stata all’interno di una base RAF. Alla vista dei grigi fabbricati, degli uomini in uniforme e dell’assoluta assenza di elementi decorativi – non si vedevano cesti di fiori come nelle stazioni ferroviarie, né ornamenti architettonici come nelle scuole o negli ospedali – si sentí sicura, perché era evidente che l’unico scopo delle strutture militari era proteggere il Regno Unito e i suoi cittadini. Ma al tempo stesso si sentí terrorizzata, perché fu costretta a ricordare che il paese era in guerra.

Il gruppo fu accompagnato in un basso edificio di mattoni e fu pregato di attendere in una stanza arredata unicamente con alcune sedie e un tavolo in legno. Le pareti erano del tutto disadorne, senza neppure un orologio. Tutti, inclusa Unity, rimasero in silenzio, a disagio, come sospettati in una stazione di polizia. Tuttavia dopo un paio di minuti



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