Il segreto della cavallina storna by Maurizio Garuti

Il segreto della cavallina storna by Maurizio Garuti

autore:Maurizio Garuti [Garuti, Maurizio]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Cavallina storna; giallo; Pascoli; Romagna
editore: Minerva
pubblicato: 2023-11-16T23:00:00+00:00


18. Preghiera per i defunti

Come un investigatore dei miei libri gialli, interrogavo tutti gli indizi. Li esaminavo al microscopio, con attenzione spasmodica. Inseguivo anche la più minuscola traccia che potesse avvicinarmi alla soluzione del mistero.

Ogni prima domenica del mese, alla sera, c’era la consuetudine di una preghiera per i nostri defunti. La formula era quella nota, anche se le parole venivano biascicate in un borbottio quasi incomprensibile, che tradotto suonava così: «L’eterno riposo dona a loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace, amen».

La litania era preceduta dai nomi dei defunti. Ma non tutti. Giannino, che era annegato nel macero a quattro anni cercando di prendere un pesciolino rosso, non veniva citato. Forse perché la sua anima era così innocente che non aveva bisogno di raccomandazioni al Signore.

Si taceva anche il nome di Orazio, che era morto di tetano, undicenne come me, senza colpe pure lui: semmai era il Signore che doveva discolparsi per averli fatti morire in modo così spietato e crudele.

Invece si faceva il nome di Gaetano che era morto nella Seconda guerra mondiale, disperso in Russia, e quindi anima vagante senza sepoltura, bisognosa dell’assistenza divina. E poi, andando più indietro, si citava Venusto che era caduto sul Carso nella Grande Guerra lasciando tre figli e una vedova, e perciò dramma di famiglia oltre che della nazione, e come tale bisognoso della pietà dell’Altissimo.

Ci si poteva fermare qua coi nomi dei defunti. Invece, risalendo ancora più indietro nel tempo, e saltando i miei nonni morti di spagnola nel 1920, si nominava ogni volta il trisnonno Silvestro, padre di Moraldo.

Si pregava ancora per lui, che era nato nel 1829 e morto all’inizio del Novecento di morte naturale, insomma di vecchiaia, senza il crisma di un trauma familiare, almeno che io sapessi. E questa era una citazione strana, mentre si dimenticavano congiunti deceduti più recentemente, il cui ricordo era ancora ben più vivo e doloroso.

Anzi, credo che la tradizione di quella preghiera per i defunti, in una famiglia tiepidamente religiosa come la nostra (di tendenza repubblicana e con un solo eroe, Garibaldi) sia nata proprio per il mio trisavolo Silvestro, che forse aveva delle colpe da farsi perdonare, ma anche dei meriti da rivendicare. Di cui nessuno parlava. Intorno a lui c’era sempre un alone di mistero.

Comunque, doveva trattarsi di pesi importanti su entrambi i piatti della bilancia, sia del bene che del male. Tanto importanti da indurre i suoi discendenti a chiedere per lui l’indulgenza del Signore. Come se le conseguenze dei suoi atti ricadessero un po’ sulle generazioni che si erano succedute lungo quasi un secolo. Senza contare che il Signore era già stato chiamato in causa dallo stesso Silvestro, attraverso l’offerta di un patto: nientemeno che un patto a due, fra lui e l’Altissimo.

Fra l’altro, proprio col mio trisavolo era cominciato l’uso del soprannome Dacórd, un marchio che ci qualificava ancora tutti quanti a distanza di tanto tempo. E le cose che lasciavano un segno, come cominciavo confusamente a capire, di solito nascevano da due elementi: donne e sangue.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.