Il vento conosce il mio nome by Isabel Allende

Il vento conosce il mio nome by Isabel Allende

autore:Isabel Allende
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858858950
editore: © 2023 Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano


Anita

Tucson, marzo 2020

La miss Selena non si è vista per qualche giorno perché è andata nel Salvador. Ha portato le foto della mamma che ci ha mandato la Tita Edu e quelle che ha fatto lei alla nonna, ai cani e anche ai pappagallini; stanno tutti bene. La miss Selena mi ha descritto le foto e io le tengo nello zaino così tutti sanno che ho una famiglia e nessuno può adottarmi. È andata in aereo con Frank. Venire da là con la mamma è stato lunghissimo, mentre in aereo ci vuole un pomeriggio, è veloce come andare su Azabahar con le angele; si arriva in un batter d’occhio. Deve essere fantastico volare in aereo.

La Tita Edu era triste perché non ci eravamo mai sentite. Ora ha il numero di cellulare della miss Selena e potrò parlare con lei ogni settimana. La Tita Edu sa come si fa: deve comprare una scheda telefonica e con quella può chiamare. La miss Selena organizzerà tutto. Un giorno anch’io avrò un cellulare. Ma ti avverto, Claudia, se ci mettiamo a piangere quando parliamo con la Tita Edu, per lei è come un coltello nel cuore. Dobbiamo promettere che non piangiamo o dirò alla miss Selena che forse è meglio non chiamarla.

Frank è molto impegnato con i documenti da preparare per farci incontrare con la mamma, è per questo che non viene, ma almeno ci posso parlare con Face­Time. Credo di aver capito quasi tutto quello che mi ha detto sul giudice. Potrebbe essere un giudice donna. Se è donna, meglio. Frank dirà che il mio inglese è così così e sicuramente mi lasceranno parlare in spagnolo; hanno degli interpreti, che sono le persone che pensano velocemente in inglese e in spagnolo. Non bisogna fare i capricci; si può piangere, ma non strillare. So cosa devo dire, solo la verità, quello che Carlos ha fatto alla mamma, l’ospedale e tutto il viaggio, la parte a piedi, che è stata molto lunga e faticosa, i camion pieni di gente e poi il tetto del treno, che è stato quello che mi ha spaventato di più perché si muoveva tantissimo e se si cade da lassù si finisce sotto le ruote e si muore o si resta senza gambe. Frank sa che siamo dovute partire per colpa di Carlos. Mi ha detto che non devo chiamarlo zio Carlos, perché zio vuol dire che c’è affetto mentre lui è cattivo e ci ha fatto del male. Il giudice non sa il modo in cui noi diciamo zio, qui non si usa, si dice mister o miss.

Da quando ci hanno portato in questa casa-famiglia non sono più riuscita a vedere la mia angela perché c’è un sacco di chiasso e la televisione è sempre accesa; così ho troppi rumori nella testa. Ma lei è qui, è il suo lavoro: prendersi cura di me. Appena la vedo le chiedo di portarci via e di andare da qualche altra parte ad aspettare la mamma. Ma cosa dici, Claudia, figurati se



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