L'estate dei dieci temporali (eLit) (Le indagini di Milena Costa Vol. 1) (Italian Edition) by Mariella Sparacino

L'estate dei dieci temporali (eLit) (Le indagini di Milena Costa Vol. 1) (Italian Edition) by Mariella Sparacino

autore:Mariella Sparacino [Sparacino, Mariella]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858973707
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2017-08-30T22:00:00+00:00


Lo squillo del telefono mi riportò bruscamente al presente. Lo lasciai suonare prima di decidermi a staccare lo sguardo dal quaderno e a rispondere. Ma era già passata l'ora di quiete che avevo chiesto?

Tra scartoffie e continui andirivieni per l'arresto di un pusher, il mio pomeriggio passò senza che avessi più modo di leggere.

Erano giorni che facevo una vita d'inferno, senza nemmeno un pasto regolare, per cui alle sette decisi di mollare tutto e di tornarmene a casa per concedermi una cena tranquilla a base di risotto all'arancia e dessert alla vaniglia: mi sarei concessa anche un calice di Inzolia d.o.c.

Feci la spesa al volo al supermercato di fronte al commissariato poi, finalmente, me ne tornai a casa, portando con me i diari e la cartella di Carla Paternò.

Trovai il portone come al solito accostato e mi ripromisi di parlarne quanto prima agli altri condomini: ma quante volte lo avevo già fatto? Mi accertai che si chiudesse alle mie spalle e mi avviai verso l'ascensore, naturalmente occupato. Irritata e per niente disposta ad attendere un minuto di più, affrontai a piedi le rampe di scale, perdendo rabbia ed energia a mano a mano che i gradini mi spremevano il fiato. Quando arrivai davanti alla porta di casa ero ormai in apnea e mi dissi che avrei dovuto fare sport in modo più regolare e metodico.

Mentre cercavo le chiavi dentro la borsa, il telefono di casa cominciò a squillare e, nel tentativo di districarmi tra pacchi e pacchetti, mi scivolò proprio il contenitore con le uova.

«Maledizione!» urlai e intanto le mie mani sembravano di pastafrolla e non riuscivano a centrare la toppa. Imprecando e sgomitando, entrai di scatto e mi catapultai ad afferrare la cornetta, ma troppo tardi: chiunque fosse, aveva già riagganciato. Rimisi il cordless sulla sua base e mi preparai a togliere dalla soglia i resti della frittata appena fatta, prima che l'odore delle uova si spandesse per il pianerottolo e mi penetrasse in casa.

Posai i pacchi illesi in cucina e mi armai di strofinacci e candeggina, cercando di ignorare i morsi della fame che mi avrebbero inevitabilmente portata a divorare chissà quante schifezze prima che la cena fosse pronta, con conseguenze che già sapevo sarebbero state spiacevoli per il mio stomaco.

Avevo appena finito di pulire il pavimento che il telefono tornò a squillare, ma al mio «Pronto?» misero ancora una volta giù. Magari era il solito call center che chiamava per propormi vantaggiose offerte, oppure era solo qualcuno in vena di scherzi: peccato che in quel momento non avessi un gran senso dell'umorismo.

Di pessimo umore, andai a mettermi in tuta e, pochi minuti dopo, avevo messo sul fuoco la base per il risotto e la cucina si riempì di un odorino delizioso. Mentre il riso cuoceva, sgranocchiavo patatine e arachidi salate e bevevo un aperitivo analcolico, allungato con succo di ananas.

Riaprii il quaderno, attenta a non macchiarlo.



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