Il Titanic delle pensioni by Sergio Rizzo

Il Titanic delle pensioni by Sergio Rizzo

autore:Sergio Rizzo [Rizzo, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-04-19T22:00:00+00:00


Tredicimila redditi regalati

E pian piano il sospetto lascia il posto alle constatazioni oggettive. A maggio 2022 l’ispettore spedito dalla Ragioneria generale dello Stato alla direzione Inps di Bologna scopre che fra i percettori del reddito di cittadinanza c’è un ragazzo che non ha ancora 26 anni e risulta presente in uno stato di famiglia pur avendo dichiarato di essere l’unico componente del proprio nucleo familiare. Un raggiro in piena regola. I 26 anni rappresentano, sia per il fisco che per la previdenza, una barriera decisiva. Fino a quell’età per poter costituire un nucleo familiare autonomo il giovane che non è sposato o non ha figli deve avere un reddito di almeno 2845 euro l’anno. In caso contrario la sua posizione viene assimilata a quella del nucleo familiare d’origine, e il reddito di cittadinanza viene corrisposto alla famiglia sulla base dell’Isee, l’Indicatore di situazione economica equivalente.

L’assegno del ragazzo viene quindi sospeso. Ma la cosa non rimane a Bologna. Un dossier si apre all’Inps di Roma, dove rispondono che per i minori di 26 anni il rischio di frode esiste eccome: al punto che si è allertata pure la Guardia di finanza. L’Istituto di previdenza mobilita l’ispettorato e fa partire una verifica a tappeto sui minori di 26 anni che incassano direttamente il reddito di cittadinanza avendo dichiarato di costituire nucleo familiare autonomo. E quanti marpioni saltano fuori da un rapido giro d’orizzonte? Tredicimila. Una cifra tale da far supporre una carenza di controlli, impossibile dire se casuale o dovuta alla necessità politica di chiudere un occhio. A scanso di equivoci, il magistrato della Corte dei conti vigilante sull’Istituto di previdenza mette per iscritto che la denuncia per danno erariale è obbligatoria. Arrivando a quantificarlo nella rispettabile somma di 7 milioni e mezzo al mese, 85 milioni l’anno. E non solo questi soldi, puntualizza, saranno difficilmente recuperabili, date le condizioni economiche dei ragazzi e delle loro famiglie. Ma per ogni danno che si rispetti non può mancare pure la beffa. Così l’Inps dovrà sobbarcarsi anche le spese, enormi, di procedure di recupero destinate a finire in tante bolle di sapone.

Alla fine del 2022 il governo di destra ha intonato il de profundis per il reddito di cittadinanza, che da settembre 2023 sarà sostituito dalla Mia, acronimo che sta per Misura per l’inclusione attiva. Senza alcun rimpianto da parte di chi, Matteo Salvini, l’aveva approvato al tempo del governo gialloverde; salvo poi, a soli quattro mesi e mezzo dall’entrata in vigore, uscirsene dichiarando che quella legge «incentiva il lavoro nero». Bella scoperta a scoppio ritardato. È il 14 agosto 2019: la rottura con il Movimento 5 Stelle si è appena consumata.



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