Il volo della civetta by Antonino Genovese

Il volo della civetta by Antonino Genovese

autore:Antonino Genovese [Genovese, Antonino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Clown banco
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


18.

Erano le quindici quando il telefono sulla scrivania cominciò a squillare.

Giacomo sbuffò: non aveva voglia di altri problemi da risolvere. A malincuore, alzò la cornetta: era il capitano Floris, che aveva deciso di rovinargli il pomeriggio e desiderava parlargli. Ormai tutti i giorni andava a far loro visita in caserma, nonostante negli ultimi cinque anni si fosse presentata soltanto per eventi di rappresentanza. Per il restante tempo accampava scuse per starsene al Comando provinciale di Messina, vicina ai pezzi grossi.

Giacomo varcò la soglia dell’ufficio del capitano, che lo aspettava seduta dietro la scrivania di mogano. L’aria condizionata gli fece passare il malumore, poteva anche sopportare il cipiglio austero e l’ipoacusia del superiore in cambio di un po’ di refrigerio.

Una giovane collega, che sedeva su una delle poltroncine, si alzò e gli porse la mano. – Sono il brigadiere Carola Corsini.

L’Islamico immaginò le forme attraenti che la divisa teneva celate, ma com’era consueto fare fissò il viso della donna: aveva occhi castani e lineamenti dolci. Poi si presentò, omettendo volutamente il grado. – Giacomo Vella, piacere.

– Caro maresciallo, – il tono della Floris, sopra le righe, lo fece quasi sussultare – ogni parola di elogio che io possa dire sulle innate qualità del brigadiere Corsini è superfluo. Il suo curriculum parla per lei.

Giacomo annuì, poco convinto. Il desiderio che la discussione finisse in fretta era mitigato non solo dall’aria condizionata, ma anche dalla bella presenza della collega.

– Da oggi il brigadiere è assegnata alla nostra Compagnia. Per noi è un motivo di pregio avere tra i nostri ranghi un elemento così valido. Sono certo che ci darà una grossa mano.

Giacomo notò l’abbozzo del seno sotto la divisa. – Bene. Benvenuta.

– Grazie, sono a disposizione – Carola Corsini piegò leggermente la testa e i capelli biondo platino si appoggiarono sulle spalle.

L’Islamico ne fu subito attratto, ma notò un solitario di grandezza spropositato all’anulare sinistro.

Marta Floris disse con un tono conciliante: – Maresciallo, pensavo che potrebbe darle una mano nel caso scottante che ha per le mani.

Giacomo preferiva lavorare da solo. L’unico di cui si fidava era Giarratano, con cui collaborava da molto tempo. – Il brigadiere non conosce il territorio e le dinamiche della nostra caserma, avrà bisogno tempo per ambientarsi e la scomparsa di un ragazzo è davvero un evento delicato ed eccezionale…

Marta Floris ribadì piccata: – Sarà un modo per inserirla nelle nostre attività.

Il volto del capitano sembrava un’anguria aperta a metà, i capelli stinti erano divisi in due dalla conformazione del cranio e si appiccicavano alla fronte sudata, gli occhi fuori dalle orbite.

– Benissimo, capitano. – L’Islamico voltò le spalle e imboccò l’uscita. Arrivò in ufficio che pareva lo Stromboli incazzato. Mollò una manata sulla scrivania. Il capitano non lo teneva mai in considerazione. Avrebbe preferito che lo coinvolgesse nelle decisioni che interessavano le indagini. E, invece, con tutto il casino che aveva per le mani, doveva fare da balia alla novellina di turno.

Il brigadiere Giarratano si affacciò sull’uscio. – Maresciallo, come state? Non ho potuto evitare di sentire la discussione.



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