Improvvisa la vita by Ottiero Ottieri

Improvvisa la vita by Ottiero Ottieri

autore:Ottiero Ottieri [Ottieri, Ottiero]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2023-06-03T22:00:00+00:00


«Ieri sera rimetto per la prima volta dopo tredici giorni le gambe sotto un tavolo nella sala da pranzo. Trovo una candela rossa accesa e un diploma che dichiara che ho superato con successo un digiuno di tredici giorni. Ho davanti una belga con gli occhiali, magrissima, che soffre d’artrite e che è venuta a tentare la cura del digiuno dopo aver esperimentato invano tutte le altre cure classiche. Mi parla dell’Italia, della tristezza di Abano, delle meraviglie di Ischia. Alla mia sinistra ho una giovanile signora francese che mi intrattiene su tutta la dieta da osservare nel dopo-Marbella. L’insalata si condisce con yogurt e formaggio bianco, mai olio. Voglio vedere come farò a Milano. La signora Mandelbaum si congratula con me, applaude, applausi in sala. Mi alzo con la pancia gonfia di seicento calorie. Si disimpara a mangiare. La signora belga con l’artrite mangia la metà di quello che le servono, dopo venti giorni di digiuno. Lascia quasi tutto nel piatto. Siamo condizionati dalla zuppetta. È più facile digiunare che mangiare. Viene a congratularsi con me anche Els che va via subito con le tre amiche. Dove vanno? Forse al Casinò. Mi hanno riferito che molti di coloro che scompaiono dopo cena vanno a giocare e nelle primissime ore del mattino, alle tre, alle quattro, tornano rientrando dalla porta-finestra. Io festeggio la fine del mio digiuno sedendo davanti al televisore, provando quanto resisto, chi vedo rientrare. Alle due del mattino non è ancora tornato nessuno. Vado a letto e sono svegliato alle otto. Ho perso quattrocento grammi. Mi riprendo con il massaggio manuale e vado verso la piscina. Ci sono Claudia e la venezuelana; e l’olandese che nuota veloce per molte vasche, si rimette l’accappatoio e scompare dentro la Casa dopo avermi gentilmente salutato. Non posso seguirla. Ha solo un filo di cellulite. È abbronzata, con i denti bianchissimi e un casco di capelli castani sopra un volto minuto. Gli occhi di Claudia sono sempre più liquidi e sperduti, il suo sedere e le sue cosce imponenti. Penso all’ingiustizia di un bel volto rovinato dal di dietro; io non potrei andarci a letto e nemmeno baciarla. Ormai sappiamo a che cosa medita lacerandosi, quando guarda nel vuoto. Cerca di sopravvivere all’idea mortale che apparentemente non si spiega.»



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