Jailhouse rock by Patrizio Gonnella & Susanna Marietti;

Jailhouse rock by Patrizio Gonnella & Susanna Marietti;

autore:Patrizio Gonnella & Susanna Marietti; [Gonnella, Patrizio & Marietti;, Susanna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862316668
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2014-12-15T23:00:00+00:00


50. CHRISSIE HYNDE

A Manhattan, sulla Quarantottesima strada, c’è un negozio della Gap, la nota catena di abbigliamento. Il 9 marzo del 2000, un giovedì, Chrissie Hynde faceva a brandelli con la lama di un coltello alcuni vestiti in pelle che abbigliavano dei manichini. Erano le due del pomeriggio quando la leader storica dei Pretenders fu arrestata in flagranza di reato. Con lei, altri tre membri della People for the Ethical Treatment of Animals.

La Peta è un’organizzazione dedita alla protezione dei diritti degli animali, una delle più grandi al mondo, sostenuta da celebrità del calibro di Alec Baldwin e Pamela Anderson. Quel giorno, a protestare fuori dai locali Gap c’erano circa venti militanti. Tra loro Chrissie Hynde, che si trovava a New York per una data del tour statunitense dei Pretenders, da lei ribattezzato “protest tour”. Entrati nel negozio, in quattro annunciarono provocatoriamente che non se ne sarebbero andati fino a quando le mucche non fossero tornate in India. Fu chiamata la polizia, che li ammanettò. Secondo la direzione del negozio, i danni ammontavano pressappoco a mille dollari.

Chrissie Hynde fu arrestata e trascorse la notte in cella per essere poi rilasciata la mattina successiva all’alba. Non si contrappose agli uomini in divisa. Piuttosto, in uno dei successivi concerti dedicò a quei poliziotti di Midtown North la canzone Back On The Chaingang.

La Gap era accusata dagli attivisti Peta di contribuire alla macellazione crudele di mucche in India – nonostante siano considerate sacre dagli induisti e la macellazione sia vietata nella maggior parte degli Stati indiani – per procurarsi le pelli a basso costo con cui produrre i propri capi di abbigliamento. L’azienda si è sempre difesa sostenendo di non importare pelli dall’India. Ma l’accusa mossa da Chrissie Hynde e dai suoi colleghi era però più raffinata e non così facilmente aggirabile. Chrissie additava triangolazioni geografiche spericolate che la Gap avrebbe messo in piedi per evitare di incorrere nei divieti legali.

Una campagna di boicottaggio della catena di negozi Gap fece seguito all’azione newyorkese del 9 marzo 2000. Dan Mattews, dai vertici della Peta, accusava la Gap di acquistare le pelli dal mercato nero per superare i divieti di ammazzare in modo crudele le mucche.

Tre anni dopo quel primo arresto, Chrissie Hynde è nuovamente fermata e trattenuta per circa un’ora nella locale stazione di polizia. È il 16 luglio del 2003 e questa volta siamo a Parigi, dove si esibirà di lì a due giorni. Ma le motivazioni dell’arresto non sono troppo dissimili. L’azienda presa di mira non è la Gap ma la Kentucky Fried Chicken. Gli attivisti della People for the Ethical Treatment of Animals protestano contro la catena di fast food per la crudeltà con la quale i polli vengono sottoposti a torture indegne. Chrissie Hynde e i suoi amici animalisti bloccano il traffico e verniciano di rosso le vetrine del ristorante.



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