Kully, figlia di tutti i paesi by Irmgard Keun

Kully, figlia di tutti i paesi by Irmgard Keun

autore:Irmgard Keun [Keun, Irmgard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: L'orma editore
pubblicato: 2023-10-02T22:00:00+00:00


Sono felice di non dover mai più andare a scuola. In fondo a scuola non si impara proprio un bel niente.

I bambini olandesi che conosco sono molto più grandi di me. Ma io so parlare l’inglese, il polacco, il francese e il tedesco meglio di loro. Solo l’olandese lo parlano un po’ meglio loro.

Ora so anche leggere i tassi di cambio sul quotidiano e cambiare i fiorini in zloty e gli zloty in franchi belgi. Far di conto è la cosa più importante. Si deve sapere che è mille volte meglio avere dieci dollari piuttosto che un marco solo.

I bambini qui non lo capiscono mica.

Recentemente hanno tirato fuori un atlante pieno di immagini, ma non erano immagini vere e proprie, erano solo macchie blu, verdi e rosa. Avrebbero dovuto rappresentare dei Paesi e i bambini dovevano studiarli per la scuola.

In realtà tutti quei Paesi hanno proprio un altro aspetto, la maggior parte li conosco. E nei restanti prima o poi ci andremo.

I bambini non credono nemmeno che una volta, con mio padre e un cacciatore polacco, ho attraversato i Carpazi su una slitta, che ho dormito sulla pelle di un animale in un rifugio e che ho mangiato prosciutto di orso.

Non vogliono neppure credere che il mio amico inglese mi abbia scritto che a Londra la nebbia è diventata così fitta e scura che potrebbe metterne un pezzetto in una scatola e spedirmela.

So leggere a voce molto alta, perché ora leggo sempre il giornale a mia madre mentre si veste.

Non mi piacciono tanto i quotidiani perché quasi sempre ci sono solo brutte notizie: bambini piccoli che per distrazione sono caduti nell’acqua bollente, settantenni finiti sotto un autocarro o anche signore impazzite che hanno ucciso l’intera famiglia con una scure.

Mio padre ha detto che sterminare la propria famiglia è diventata una follia alla moda, come quella di mettersi lo smalto rosso sulle unghie.

Mio padre non sopporta le unghie con lo smalto rosso, perché gli sembrano crosticine insanguinate, e gli fanno passare la voglia di mangiare e di bere. Una volta ha detto a una signora che avrebbe tollerato le sue unghie rosse solo se lei, oltre a quelle, si fosse messa un rubino all’ombelico. La signora non voleva e io non sapevo nemmeno come avrebbe potuto fissarlo, il rubino.

Presto sarà di nuovo Natale. Qui in Olanda il Natale non è così importante perché prima viene Sinterklaas, e i bambini ricevono i regali e vanno in giro con le lanterne a cantare.

Se saremo ancora qui a Sinterklaas, magari mi unisco anch’io alla processione.

Potrei pure comprarmi una lanterna. Ora che mio padre è qui, trovo sempre un po’ di soldi sotto il suo letto.

Ci sono monete olandesi così piccole che si vedono appena. In compenso valgono tanto, ci puoi comprare parecchie cose.

Mio padre abita ancora dalla pericolosa signora grassa. Ora, siccome mio padre le bacia la mano, ha anche lei lo smalto rosso alle unghie.

Lui non dice nulla delle sue unghie, perché la signora gli procura sempre il rum e lascia entrare mia madre in camera sua e una donna del genere può prendersi più libertà di altri.



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