La Divina Commedia. Inferno by Dante Alighieri

La Divina Commedia. Inferno by Dante Alighieri

autore:Dante Alighieri [Dante Alighieri]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852047077
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Note al canto X

1. Ora sen va…: l’attacco, narrativo e tranquillo, introduce tuttavia, nel paesaggio già dato, un nuovo tempo: ora, il tempo di questo canto, nel quale accadranno cose nuove; lo stesso modello si ritroverà all’inizio del canto XV, dove appare Brunetto Latini; come vedremo, i due canti sono per più aspetti profondamente legati fra di loro (e anche il movimento è brunettiano: «Or va mastro Brunetto / per un sentiero stretto»: Tesoretto 1183-4).←

– secreto calle: sentiero appartato, nascosto (perché chiuso tra le mura e le tombe, v. 2) e quindi stretto; tanto è vero che i due poeti devono procedere uno dietro all’altro, come dice il v. 3 (cfr. Aen. VI 443: «secreti celant calles»). Per secreto cfr. nota a III 21.←

2. tra ’l muro: il verso riprende alla lettera l’ultimo del canto precedente (IX 133), come a stabilire una perfetta continuità di racconto. La storia è infatti già cominciata, con l’aprirsi del paesaggio di tombe infuocate, alla fine del canto IX.←

– de la terra: della città.←

– li martìri: le tombe infuocate: cfr. IX 133.←

4. O virtù somma: questo appellativo solenne rivolto qui a Virgilio, più che una lode generica («o sommamente virtuoso»), vuole forse significare, all’inizio del canto degli eretici, la suprema virtù della ragione che egli rappresenta. Si noti in questa terzina l’elevarsi del linguaggio, che annuncia l’altezza dell’argomento.←

– empi giri: i cerchi dell’inferno, pieni di ogni empietà (cfr. Aen. VI 543: «impia tartara»); giri, come cerchi, è usato nella Commedia per le ripartizioni circolari di tutti e tre i regni oltremondani.←

5. mi volvi: mi volgi, cioè mi conduci con un cammino circolare (Dante e Virgilio scendono infatti di cerchio in cerchio percorrendo una specie di spirale).←

6. sodisfammi a’ miei disiri: soddisfare è costruito normalmente in Dante con il dativo, secondo l’uso latino (cfr. qui a 16-7; Par. IX 79; XXI 93; ecc.). Il dativo del pronome personale (mi) è da intendersi come dativo etico. Lo stesso costrutto di doppio dativo si ritrova al v. 126: li sodisfeci al suo dimando.←

7. La gente che…: la domanda, che nasconde, per cautela o ritegno, il suo vero oggetto, segue il modello del canto precedente, ai vv. 16-8: è cioè una domanda di carattere generale (cfr. IX 17: discende mai alcun del primo grado…), ma lo scopo è particolare. Là per alcun Dante intendeva Virgilio, qui per gente intende una persona ben precisa, quella stessa di cui già aveva chiesto a Ciacco nel canto VI, cioè quel Farinata la cui voce si leverà tra poco fra le tombe. Che tale sia l’intenzione nascosta si deduce dalla risposta di Virgilio al v. 18. Potrebbe anche intendersi in genere di fiorentini noti a Dante (Buti), ma tale interpretazione diminuisce la grande forza della domanda, a cui l’apostrofe del v. 22 è chiara risposta. Questa domanda che risuona nel silenzio delle tombe scoperte e senza alcuna custodia crea di fatto già l’attesa che le ultime parole di Virgilio rafforzeranno.←

8. già…: i coperchi sono già alzati; non c’è sorveglianza (come agli altri cerchi); non c’è dunque nessun ostacolo al desiderio di Dante.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.