La fine di tutto by Katie Mack

La fine di tutto by Katie Mack

autore:Katie Mack [Mack, Katie]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Astronomia
ISBN: 9788854524590
editore: Neri Pozza
pubblicato: 2021-12-07T23:00:00+00:00


Scala per il paradiso

Per paragonare in modo sensato i tassi locali di espansione dello spazio in due punti lontani dell’universo, prima di tutto dovete sapere esattamente quanto sia lontano ciascuno dei due. Non è così difficile farlo per un oggetto sulla Terra, o anche vicino quanto la Luna, poiché si può misurare la distanza facendo rimbalzare un raggio laser e vedendo quanto tempo impiega la luce a tornare indietro7. A queste scale, l’universo è abbastanza ragionevole. Si comporta fondamentalmente come uno spazio immutabile in cui la distanza tra A e B è misurabile direttamente, ha senso e tutto funziona. Quando si tratta di oggetti fuori dal sistema solare diventa più complicato, sia perché gli oggetti più distanti sono più difficili da misurare, sia perché su scale sempre maggiori l’espansione inizia a modificare la stessa definizione di distanza.

Gli astronomi, negli anni, hanno messo insieme con spago e nastro adesivo un insieme di definizioni e misure di distanza che si sovrappongono e fanno affidamento una sull’altra. Per quanto qualche volta possa sembrare approssimativo, è il risultato di decenni di innovazioni nell’astronomia osservativa e nell’analisi dei dati, e ci ha fornito una strategia intuitiva, ma fastidiosamente difficile da implementare, nota come scala delle distanze.

Mettiamo che dobbiate misurare la lunghezza di una stanza grande e tutto quello che avete è un normale righello. Potete appoggiare ripetutamente il righello a terra fino a coprire la lunghezza della stanza, se non vi disturba gattonare sul pavimento. Oppure potete essere un po’ più creativi e misurare la lunghezza del vostro passo, quindi camminare lungo la stanza e contare i passi. Se scegliete il metodo dei passi, state creando una scala di distanze: un sistema per misurare una distanza grande calibrando le misure su qualcosa di più maneggevole.

In astronomia, la scala delle distanze ha una serie di pioli che le permettono di estendersi a oggetti lontani miliardi di anni luce. All’interno del sistema solare, misure dirette con il laser, fattori di scala orbitali e persino eclissi ci aiutano a raccogliere dati sulle distanze. Il passo successivo è usare la parallasse. È un metodo che tiene conto del fatto che, quando cambiate punto di osservazione, gli oggetti vicini sembrano cambiare posizione rispetto a uno sfondo fisso più di quanto facciano gli oggetti lontani. È lo stesso effetto per cui il vostro dito di fronte al volto sembra saltare a destra e sinistra se chiudete prima un occhio e poi l’altro. Se osserviamo una stella a giugno e poi la stessa stella a dicembre, il fatto che la Terra si trovi in punti diversi della sua orbita intorno al Sole fa sì che la stella appaia spostata leggermente rispetto agli oggetti più lontani sullo sfondo. Più la stella è vicina, maggiore sarà lo spostamento. Sfortunatamente, per qualsiasi oggetto fuori dalla nostra galassia, questi movimenti apparenti sono troppo piccoli per essere rilevati e ci serve un altro modo: un modo per determinare la distanza di oggetti luminosi solo in base alle proprietà della loro luce.

La chiave di tutto da qui in avanti è il concetto di candela standard, che abbiamo discusso brevemente nel capitolo precedente.



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