La formula Stradivari (2009) by I. Biggi

La formula Stradivari (2009) by I. Biggi

autore:I. Biggi [Biggi, I.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


ASER

FELICE

"Una vita ordinaria può arrivare a trasformare la Creazione."

Dalla Cabala

Manasse si svegliò di soprassalto. Con il cuore che gli batteva a un ritmo pericoloso e la pelle sudaticcia, cercò di regolare la respirazione inspirando a pieni polmoni dal naso, trattenendo l'aria ed espirando poi lentamente dalla bocca. Attese un istante, quindi ripeté più volte quell'esercizio.

A poco a poco il ritmo cardiaco si placò e l'organismo si tonificò. Con la mente sgombra il rabbino si allontanava dal suo corpo, perché quello ritrovasse l'equilibrio. Per dieci minuti il piccolo vecchio si mantenne in sospeso seduto sul suo letto. Il corpo fradicio, anziché raffreddarsi, acquistò il calore emanato volutamente dal cabalista.

Con lo spirito ormai rasserenato, Manasse aprì gli occhi. Pian piano scostò le lenzuola, s'infilò le pantofole e spalancò le finestre senza lasciarsi intimidire dal freddo del mattino.

Non c'era ancora luce. La capitale dormiva e il silenzio era graffiato soltanto dal rumore del motore di qualche furgone che a quell'ora metteva in moto, diretto ai negozi della città. Con lo sguardo perso in lontananza il rabbino meditò sulle cause della sua inquietudine.

Aveva avuto un incubo. I soldati nazisti entravano in formazione tra le mura del ghetto, dove il giovane Manasse aveva trascorso la sua infanzia. Tutti gli ebrei rinchiusi si avvicinavano timorosi, come attratti da un sortilegio fatale, per vedere con sguardo atterrito quella sfilata letale. Un comandante segnava il passo con grida spaventose e taglienti, mentre i suoi uomini lo seguivano alzando molto le gambe a ogni passo. Quando i loro piedi colpivano il suolo, uno strepito assordante risuonava tutt'intorno.

Lui si trovava sopra una vecchia tettoia. La costruzione, che stava in piedi per miracolo, era il rifugio del ragazzo quando voleva nascondersi allo sguardo degli adulti.

Arrampicato là sopra, il bambino avvertiva il potere ipnotico della marcia militare e rischiava inevitabilmente di essere scoperto, ma nessuno poteva evitare di farlo. Aprendo la formazione dietro il Kommandant, cinque file ordinate di soldati marcavano il passo, tirando per i guinzagli orrendi cani neri dalle terribili zanne che lottavano con violenza per liberarsi.

Dietro di loro il resto delle truppe, in silenzio perfetto e sincronizzato, faceva rimbombare il suolo mentre, fila dopo fila, i soldati entravano nel ghetto. Dovevano essere migliaia. Quando raggiungevano la piazza centrale, il comandante emetteva un potente grido e alzava il braccio destro, ordinando allo spaventoso esercito di fermarsi, ordine eseguito con un ultimo e rintronante colpo di tacco. Per un istante il silenzio cadeva sul ghetto come una lastra, dando l'impressione di risucchiare l'aria trattenuta dai polmoni dei prigionieri finché non si sentivano asfissiare.

Un sinistro ordine sbraitato dal comandante faceva liberare i cani e brandire le armi alle truppe...

In quell'attimo Manasse si era svegliato. Non era la prima volta che aveva un simile incubo ma non ricordava che fosse mai durato così a lungo. La marcia nazista del suo sogno era un ricordo deformato dall'immaginazione di un bambino spaventato, non più terribile di altre immagini che aveva del ghetto.

Però stavolta c'era un dettaglio che compariva per la prima volta e che, paradossalmente, aumentava l'orrore.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.