La furia del tifone by Boyd Morrison Clive Cussler

La furia del tifone by Boyd Morrison Clive Cussler

autore:Boyd Morrison Clive Cussler [Clive Cussler, Boyd Morrison]
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Action & Adventure, Fiction
ISBN: 9788830456167
editore: Longanesi
pubblicato: 2020-06-10T22:00:00+00:00


31

Il Gator accostò al quarto posteriore della Magellan Sun con un lieve sussurro dei motori elettrici, così silenziosi che se qualcuno si fosse trovato sul ponte della nave, dieci metri sopra di loro, non sarebbe riuscito a sentirlo. Eddie si issò in superficie, imbracciando l’MP5 munita di silenziatore e rompifiamma. MacD e Murph lo seguirono, chiudendosi lo sportello alle spalle. Le tute nere li rendevano pressoché invisibili. MacD incoccò il dardo con il rampino gommato e fece cenno a Eddie.

«Siamo pronti, Gomez», disse questi, sottovoce.

«Aspetta», rispose il pilota, che sorvegliava la nave su un monitor a bordo dell’Oregon. «C’è un uomo che viene verso di voi. È enorme. Vedo le vene che gli scoppiano nei muscoli fin da qui.»

Eddie alzò gli occhi, preparandosi a eliminare la guardia qualora si fosse sporta dalla murata. Avrebbero ancora potuto salvare la missione, a patto di salire così in fretta da arrivare in tempo per nascondere il corpo. Ma sarebbe stato in ogni caso più rischioso.

«Okay», comunicò Gomez, dopo un minuto. «È passato oltre e ha svoltato dietro un container. La nave appoggio è ripartita e l’equipaggio sta preparando un altro carico da sbarcare. Non c’è nessuno vicino a voi.»

«Quante sono in tutto le guardie?»

«Conto dieci Schwarzenegger in coperta. Gli altri dell’equipaggio non sembrano essere consumatori di Typhoon.»

«Dieci contro tre», disse MacD, con un sopracciglio inarcato. «Suggerisco di stargli alla larga.»

Murph fu d’accordo. «Adoro avere il nostro occhio nel cielo.»

«Se loro non ci disturbano, noi facciamo altrettanto», disse Eddie. Si voltò verso MacD. «L’ascensore, prego.»

La balestra scagliò il dardo, che passò tra i tubi d’acciaio del parapetto e urtò il vicino container con un suono metallico attutito. Il rampino si aprì di scatto e MacD ne riavvolse il cavo di nylon, fino ad agganciarlo al parapetto.

Passò il cavo a Eddie. Questi vi fissò un piccolo argano a motore, cui agganciò la propria imbracatura. Si lasciò sollevare con solo un lieve ronzio, fino a raggiungere il tubo inferiore del parapetto. Controllò che non ci fosse nessuno intorno, sganciò l’argano e lo mise nello zaino, prima di imbracciare l’MP5.

Gomez poteva vedere chiunque si trovasse in coperta, ma c’era sempre il rischio che qualcuno uscisse all’improvviso dall’interno della nave. Avevano scelto quel punto a quindici metri dalla sovrastruttura proprio perché lontano da qualsiasi porta.

Una volta sicuro che la via fosse libera, Eddie fece cenno a MacD di raggiungerlo. Poi toccò a Murph. Ognuno usava il proprio argano. Quando furono tutti e tre a bordo, MacD recuperò cavo e rampino, perché non fossero scoperti da qualche guardia di pattuglia.

«Siamo in coperta», comunicò Eddie a Linda.

«Ricevuto. Immersione. Fatemi sapere quando volete che vi recuperi.» Il Gator era invisibile in superficie, ma gli ordini erano di non correre rischi: sarebbe sceso di tre metri, lasciando spuntare dall’acqua solo l’antenna, in attesa del segnale di Eddie.

«Andiamo», disse lui.

L’area del ponte in cui si trovavano era relativamente buia, ma quella intorno alla gru era illuminata a giorno da riflettori in cima alla sovrastruttura.

Guidati da Gomez, i tre incursori andarono nella direzione opposta.



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