La lingua di Trump by Bérengère Viennot

La lingua di Trump by Bérengère Viennot

autore:Bérengère Viennot [Viennot, Bérengère]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858432464
editore: Einaudi
pubblicato: 2019-09-02T12:00:00+00:00


Mi sembra inevitabile fare il parallelo tra questa situazione e un’altra analoga: siamo nella campagna presidenziale del 2016 e Barack Obama sostiene Hillary Clinton al comizio di Fayetteville, nella Carolina del Nord. In pieno discorso, all’improvviso, la folla comincia a fischiare qualcuno: si tratta di un sostenitore di Trump, l’unico tra tutti quei democratici convinti, un anziano signore che sfoggia qualcosa simile a medaglie militari e che, tutto solo, agita un cartello blu bordato di rosso su cui è scritto «TRUMP» e «Make America Great Again».

L’istinto gregario della folla democratica, che non è piú morale di quello di una folla repubblicana, la induce a mettersi a fischiare il vecchietto e la sala intera si scatena contro una sola persona. A quel punto, Barack Obama si arrabbia: «Smettetela! Primo, viviamo in un paese che rispetta la libertà di espressione. Allora… Secondo, sembra che quest’uomo abbia servito l’esercito, per cui merita rispetto. Terzo, è un anziano signore e bisogna rispettare chi ha piú anni di noi. E quarto… non fischiate! Non fischiate! Avanti, su!» La folla si placa, e l’anziano signore viene riaccompagnato verso l’uscita con il suo cartello.

Trump accusa i media di essere i «nemici del popolo americano» e cosí facendo utilizza un vocabolario di propaganda che ricorda le dittature europee del XX secolo, dove il nemico del popolo era sempre da eliminare. L’espressione era particolarmente apprezzata da Stalin, che come tutti sanno non era tenero verso i suoi nemici politici. Osserviamo cosa dice il rapporto Chruščëv:

Stalin diede origine al concetto di «nemico del popolo». Questa formula rese automaticamente inutile stabilire la prova degli errori ideologici dell’uomo o degli uomini coinvolti in una controversia; questa formula rese possibile l’utilizzo della repressione piú crudele, che viola tutte le norme della legalità rivoluzionaria contro chiunque, in un modo qualsiasi, non era d’accordo con lui; contro chi era soltanto sospettato di intenti ostili, contro chi aveva una cattiva reputazione. Questo concetto di «nemico del popolo» eliminava di fatto la possibilità di una qualunque lotta ideologica, di far conoscere il proprio punto di vista su una certa questione, anche di carattere pratico.



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