La morte ha l'oro in bocca by Nicola Rocca

La morte ha l'oro in bocca by Nicola Rocca

autore:Nicola Rocca [Rocca, Nicola]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense, Mystery & Detective, Hard-Boiled, Police Procedural, General
ISBN: 9788892515741
Google: eA7jCgAAQBAJ
editore: ENNEERRE
pubblicato: 2015-11-08T13:11:08+00:00


CAPITOLO 46

Walker fece il suo ingresso nell’attico e rivide una scena alla quale aveva assistito più volte nelle ultime settimane.

Il corpo steso sul pavimento, la cravatta dorata al collo, le mani sul cuore: era tutto ciò che rimaneva di Pasquale Muzzi.

Quarantotto anni, ceto medio-alto, direttore di un’importante multinazionale, celibe e, a giudicare dall’arredamento, uomo dai gusti raffinati.

A trovare il cadavere e a chiamare gli agenti era stata una certa Clarissa Valsecchi, che sosteneva di essere la fidanzata della vittima.

Walker si avvicinò al corpo, ma il suo sguardo incrociò quello di Carobbio.

“Ho l’impressione che al nostro assassino non siano simpatici gli uomini.”

Il capo della Scientifica sollevò un sopracciglio in segno di incomprensione.

“Quattro vittime. Tutte di sesso maschile.”

Il volto di Carobbio si rilassò, la bocca si curvò in un sorriso divertito.

“Beh” esclamò, “vorrà dire che con le donne si divertirà in un altro modo.”

Walker osservò Carobbio allontanarsi e cominciò la sua perlustrazione. All’interno della zona-cucina, notò i cocci di vetro sul pavimento. Si chinò, prestando attenzione a non appoggiare ginocchia e mani sulle piastrelle, per evitare di tagliarsi e di contaminare eventuali prove. Si accorse che i pezzi di vetro appartenevano a due bicchieri, perché le parti più robuste di essi erano rimaste quasi integre. Annuì perplesso, si rimise in piedi e tornò di nuovo nel soggiorno. Si arrestò al centro, guardandosi attorno. Mosse ancora un passo in direzione della vittima e si fermò a fissarla intensamente. Si rivolse al cadavere come se quello potesse ancora comprendere le sue parole.

“Conoscevi l’assassino, vero?”

Si riferiva al fatto che gli stava offrendo da bere, prima che qualcosa – ma che cosa? – lo turbasse a tal punto da fargli perdere la presa sui bicchieri.

“Dai, bello” continuò, “dammi un indizio per incastrarlo.”

“Trovato qualcosa, commissario?”

La voce lo sorprese, distraendolo da un pensiero che stava prendendo forma.

L’uomo notò l’indecisione nello sguardo di David. Allungò una mano verso di lui, presentandosi.

“Sono l’agente Balini della Scientifica. Ci siamo già incontrati, ricorda?”

“Come no?” rispose Walker, cercando di mettere a fuoco quel volto. Strinse la mano che l’altro gli porgeva, poi tornò a rivolgersi al cadavere.

Infilò i guanti in lattice e si chinò sull’ultima vittima del Killer della Cravatta. La macchia rosso-violaceo attorno ai polsi era tornata a presentarsi. Quindi, il Muzzi era stato legato. Walker individuò subito il calorifero. Ecco, si vedevano distintamente dei graffi profondi, che avevano tolto la vernice.

Ma che diavolo voleva dire quella messa in scena? Prima le vittime venivano legate a un calorifero, poi strangolate e infine stese sul pavimento in quell’assurda posizione.

La bocca della vittima era spalancata in un grido silenzioso. Ci mise poco a sollevarle la lingua e scorgere il simbolo riportato sulla piastrina.

Se non avesse già scoperto il significato di quei segni, avrebbe giurato che qualcuno voleva deridere lui e il suo operato. Il simbolo, questa volta, sembrava un sorriso. Ma Walker sapeva che si trattava di una parentesi tonda.

Scattò in piedi e si recò nella zona notte. Sulla scrivania individuò un computer portatile. Aprì il laptop e studiò la tastiera fino a individuare ciò che cercava.



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