La nascita della tragedia (Adelphi) by Friedrich Nietzsche

La nascita della tragedia (Adelphi) by Friedrich Nietzsche

autore:Friedrich Nietzsche [Nietzsche, Friedrich]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2019-01-31T23:00:00+00:00


17

Anche l’arte dionisiaca vuole convincerci dell’eterna gioia dell’esistenza: senonché dobbiamo cercare questa gioia non nelle apparenze, ma dietro le apparenze. Dobbiamo riconoscere come tutto ciò che nasce debba essere pronto a una fine dolorosa, siamo costretti a guardare in faccia gli orrori dell’esistenza individuale – e tuttavia non dobbiamo irrigidirci: una consolazione metafisica ci strappa momentaneamente al congegno delle forme mutevoli. Per brevi attimi siamo veramente l’essere primigenio stesso e ne sentiamo l’indomabile brama di esistere e piacere di esistere; la lotta, il tormento, l’annientamento delle apparenze ci sembrano ora necessari, data la sovrabbondanza delle innumerevoli forme di esistenza che si urtano e si incalzano alla vita, data la strabocchevole fecondità della volontà del mondo; noi veniamo trapassati dal furioso pungolo di questi tormenti nello stesso attimo in cui siamo per così dire divenuti una cosa sola con l’incommensurabile gioia originaria dell’esistenza, e in cui presentiamo, in estasi dionisiaca, l’indistruttibilità ed eternità di questo piacere. Malgrado il timore e la compassione, noi viviamo in modo felice, non come individui, in quanto siamo quell’unico vivente, con la cui gioia generativa siamo fusi.

La storia della nascita della tragedia greca ci dice ora con luminosa determinatezza come l’opera d’arte tragica dei Greci sia realmente sorta dallo spirito della musica: con questo pensiero crediamo di aver reso per la prima volta giustizia al senso originario e così stupendo del coro. In pari tempo dobbiamo però ammettere che il significato stabilito sopra del mito tragico non risultò mai visibile con chiarezza concettuale ai poeti greci, e tanto meno ai filosofi greci: i loro eroi parlano in certo modo più superficialmente di quanto non agiscano; nella parola pronunciata il mito non trova affatto la sua oggettivazione adeguata. La connessione delle scene e le immagini intuitive rivelano una sapienza più profonda di quella che lo stesso poeta possa concepire con le parole e con i concetti. La stessa cosa si può osservare anche in Shakespeare, il cui Amleto, per esempio, in un senso simile parla più superficialmente di quanto non agisca, sicché la dottrina amletica in precedenza menzionata si può ricavare non dalle parole, bensì da un’approfondita contemplazione dell’insieme e da uno sguardo sintetico su di esso. Riguardo alla tragedia greca, che invero ci è tramandata solo come dramma parlato, ho persino accennato che quell’incongruenza fra mito e parola potrebbe facilmente indurci a ritenerla più superficiale e meno significativa che non sia, e di conseguenza anche a presupporre per essa effetti più superficiali di quelli che, secondo le testimonianze degli antichi, essa deve aver avuto: quanto facilmente infatti si dimentica che ciò che non era riuscito al poeta, di raggiungere cioè con le parole la più alta spiritualizzazione e idealità del mito, poteva riuscirgli in ogni momento come musicista creatore! Noi comunque dobbiamo ricostruirci il predominio dell’effetto musicale quasi solo per via erudita, se vogliamo ricevere un po’ di quell’incomparabile consolazione che deve essere propria della vera tragedia. Ma anche questo predominio musicale, noi lo sentiremmo come tale soltanto se fossimo Greci; invece in tutto lo sviluppo



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.