La nostra Londra by Simonetta Agnello Hornby & George Hornby

La nostra Londra by Simonetta Agnello Hornby & George Hornby

autore:Simonetta Agnello Hornby & George Hornby [Hornby, Simonetta Agnello & Hornby, George]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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Londra in bicicletta

The triumph of hope over experience.

Il trionfo della speranza sull’esperienza.

SAMUEL JOHNSON

Nel 1988 accettai d’impulso l’invito dell’Associazione per i bambini non udenti: un viaggio in bicicletta in Giordania, allo scopo di raccogliere fondi. «Una follia» fu il commento di mia sorella; «Un atto irresponsabile da parte di una madre» le fece eco la mia amica Tina; «Un’avventura pericolosissima» si preoccupò una penalista del mio studio, e corse a iscriversi anche lei per starmi vicino e aiutarmi; «Un’impresa difficile e coraggiosa» dissero i miei amici inglesi, anche se tra gli intimi circolavano voci discordanti sulla saggezza della mia decisione. Mia madre si limitò a un fievole: «Simonetta, non farlo». E io le disobbedii, per la seconda e ultima volta.

Un amico mi regalò una bicicletta americana e io mi iscrissi in palestra – dovevo allenarmi, se volevo percorrere in una settimana mille chilometri di terreno collinoso e il deserto del Wadi Rum. Le offerte intanto fioccavano e io cominciavo a preoccuparmi. Sarebbero bastati quattro mesi per prepararsi ad affrontare un viaggio del genere insieme ad altri cento ciclisti muscolosi ed esperti?

Passavo i fine settimana pedalando per Londra. All’inizio fissavo la strada davanti a me, concentrata nello sforzo di rimanere in equilibrio e di evitare le automobili; quando mi sentii più sicura cominciai a guardarmi intorno e a seguire i percorsi più interessanti. Come filo conduttore scelsi le chiese: dovevo scoprirne il più possibile, dovunque. Avevo letto di recente che il sud di Londra era pieno di chiese vittoriane – molte delle quali vuote o sconsacrate – per volontà del governo e non per la religiosità dei fedeli. Nel 1812 infatti il Parlamento, per celebrare il fallimento dell’invasione delle truppe napoleoniche in Russia e la determinazione di fare fronte comune contro Napoleone assieme ad altre nazioni europee, promulgò la prima legge per la costruzione di chiese anglicane come un dono alla cittadinanza: un modo per riaffermare anche in patria l’unità nazionale e la potenza dell’Impero britannico. In realtà, il Parlamento era molto preoccupato dell’apparente mancanza di religiosità dei nuovi abitanti di Londra. Leggi successive imposero alla Chiesa anglicana e agli imprenditori edili che chiedevano l’autorizzazione per la costruzione di nuovi quartieri, di includervi luoghi di culto in numero proporzionale a quello degli abitanti. Con il passare del tempo, anche sinagoghe, chiese cattoliche e altre chiese protestanti ricevettero aiuti simili, ma minori, dallo Stato.

Le chiese ottocentesche di Londra sono una diversa dall’altra, in tutti gli stili che la fervida immaginazione dei vittoriani riusciva a scoprire (o inventare) e amalgamare. Mentre pedalavo, guglie, campanili e porticati erano fonte di costante meraviglia. Ben presto, l’allenamento si trasformò così nella scoperta di una Londra a me vicina eppure sconosciuta. Avvenne grazie a due persone: Phyllis Pearsall e Harry Beck.

Per chi voglia girare la città senza fare ricorso allo smartphone o al TomTom, servono due mappe. La prima è quella della metropolitana disegnata da Harry Beck nel 1933, un grafico rimasto insuperato dai tanti che hanno cercato di emularlo. La sua mappa, costantemente aggiornata, rappresenta linee e



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