La pianista by Elfriede Jelinek

autore:Elfriede Jelinek [Jelinek, Elfriede]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-04-15T04:00:00+00:00

L’intenditore d’arte consapevole suol dire - tra l’altro - dei sei Concerti Brandeburghesi di Bach, che nei giorni della loro creazione le stelle del cielo si mossero tutte alle danze. Quando certa gente parla di Bach, ci sono sempre di mezzo Dio e la sua dimora. Erika ha sostituito al pianoforte un’allieva che si è dovuta distendere su un materassino da ginnastica con un mazzo di chiavi sotto la nuca, perché perdeva sangue dal naso. I flauti e i violini completano l’ensemble impreziosendo i Concerti Brandeburghesi, e infatti il continuo alternarsi dei vari gruppi di musicisti, con strumenti sempre diversi - persino con dei flauti dolci! - rende estremamente variata l’esecuzione.

Walter Klemmer è partito al seguito di Erika per una nuova, più seria offensiva. Ha barricato un angolo della palestra e ci si è seduto dentro: quello è il suo auditorio personale, lì ascolta le prove dell’orchestra di musica da camera. Immerso nelle sue meditazioni, finge di seguire la partitura portata da casa, in realtà non ha occhi che per Erika. Non si lascia sfuggire uno solo dei suoi movimenti al pianoforte, non per imparare qualcosa, ma per rendere insicura la musicista, come fanno sempre gli uomini. Fissa l’insegnante inerte, ma con sguardo provocatorio. Come uomo vuole essere un’unica sfida vivente, solo una donna, un’artista dal temperamento fortissimo può riuscire a tenergli testa. Erika gli chiede se vuole prender posto al pianoforte. Lui dice no, no, e tra questi due monosillabi frappone una pausa significativa in cui lascia cadere qualcosa di non detto. Reagisce con un silenzio eloquente a quanto afferma Erika, e cioè che solo la pratica fa il maestro. Klemmer saluta una ragazza di sua conoscenza con uno scherzoso baciamano e scoppia a ridere insieme a un’altra per un nonnulla.

Erika avverte il vuoto spirituale che si spalanca intorno a loro, quel tipo di ragazze viene presto a noia agli uomini. Un bel visino si consuma in fretta, se dietro non c’è altro.

Klemmer, l’eroe tragico, in realtà troppo giovane per questa parte - mentre Erika a dire il vero è troppo vecchia per essere una vittima innocente di galanti attenzioni - Klemmer dunque segue correttamente le note facendo scorrere le dita sul muto foglio dello spartito. Chiunque riconoscerebbe al primo sguardo d’avere a che fare con una vittima della musica e non con un parassita. Lui stesso è un virtuoso della tastiera che per circostanze avverse viene lasciato lì inutilizzato. Per qualche istante Klemmer posa un braccio sulle spalle di una terza ragazza, una di quelle che portano la minigonna, recentemente tornata di moda. Nessun pensiero sembra turbare la sua mente. Erika pensa: se Klemmer vuole scendere così in basso, che faccia pure, prego, io non lo seguirò di certo. La sua pelle si raggrinza dalla gelosia come un crespo delicato. Gli occhi le dolgono perché è costretta a osservare tutto di straforo, con la coda dell’occhio: non può voltarsi verso Klemmer, lui non deve accorgersi in nessun caso d’aver attratto la sua attenzione. Eccolo, sta scherzando con la

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