La piccola strega by Otfried Preussler

La piccola strega by Otfried Preussler

autore:Otfried Preussler
La lingua: it
Format: mobi
editore: MyBookLibrary
pubblicato: 2010-08-15T10:20:09.485000+00:00


L'UOMO DELLE CALDARROSTE

Venne l'inverno. Attorno alla casa della Piccola Strega ululava da giorni e giorni una bufera di neve che faceva sbattere le imposte, ma lei non ci faceva caso. Stava seduta sulla panca davanti alla stufa e si riscaldava la schiena, un giorno dopo l'altro. Aveva i piedi infilati in spesse pantofole di feltro. Di tanto in tanto batteva le mani e, ogni volta, un ciocco di legno saltava dal cestone nella stufa. Quando invece le veniva voglia di mele cotte, non doveva far altro che schioccare le dita. Subito un paio di mele arrivavano rotolando dallo sgabuzzino e balzavano nel forno. Il corvo Abraxas era tutto soddisfatto, e si ripeteva di tanto in tanto: «L'inverno è sopportabile, così!».

Ma col tempo la Piccola Strega si stufò di passare le giornate in quel modo. Un giorno brontolò di malumore: «Devo star seduta davanti alla stufa a scaldarmi la schiena per tutto l'inverno? Ho bisogno di un po' di moto, e di un po' di vento fresco nel naso. Su, andiamo a farci una volatina!».

«Che?» gridò terrorizzato Abraxas. «Ma per chi mi prendi? Per un martin pescatore? No, no. Questo freddo non fa per me! Grazie per l'invito. Meglio rimanercene al calduccio!»

«Come vuoi» disse la Piccola Strega. «Per me puoi anche rimanere a casa, vorrà dire che andrò a volare da sola. Il freddo non mi fa paura. Mi metterò dei vestiti pesanti».

Indossò sette gonne, una sopra l'altra. Poi si avvolse intorno alla testa una lunga sciarpa di lana, infilò gli stivaloni e calzò due paia di guanti. Così equipaggiata, saltò sulla scopa e volò fuori dal camino.

Che freddo faceva, là fuori! Gli alberi indossavano pesanti mantelli bianchi. Il muschio e i sassi erano spariti sotto la neve. Qua e là, si vedevano delle orme e le tracce di qualche slitta che aveva attraversato il bosco.

La Piccola Strega pilotò la scopa verso il villaggio più vicino. I cortili erano ricoperti di neve, e anche la torre della chiesa era incappucciata di neve. Il fumo usciva da tutti i camini. Sorvolando il villaggio la Piccola Strega udiva i contadini trebbiare il grano nei granai: pum-pum-pum, pum-pum-pum.

Le colline dietro il villaggio brulicavano di bambini che scivolavano sulle loro slitte; e si fermò a guardarli correre a gara. Fra loro c'erano anche degli sciatori.

Dopo poco, passò uno spazzaneve. La Piccola Strega lo seguì per un po', poi si unì a uno stormo di corvi in volo verso il paese.

"Camminerò un po' per le strade per riscaldarmi" pensò. Infatti, malgrado le sette gonne e le due paia di guanti, aveva freddo.

Stavolta non nascose la scopa, ma se la mise in spalla. Sembrava una semplice vecchietta che andasse a spazzare la neve, e nessuno l'avrebbe trovato strano. La gente camminava a grandi passi frettolosi, con la testa insaccata nelle spalle.

La Piccola Strega avrebbe dato volentieri un'occhiata alle vetrine, erano tutte coperte da arabeschi di ghiaccio. La fontana era gelata e dai tetti pendevano lunghi ghiaccioli.

Sulla piazza del mercato c'era una bancarella verniciata di verde. Davanti aveva



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