La ragazza che sapeva troppo by Ferruccio Pinotti Giancarlo Capaldo

La ragazza che sapeva troppo by Ferruccio Pinotti Giancarlo Capaldo

autore:Ferruccio Pinotti, Giancarlo Capaldo
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-06-15T00:00:00+00:00


Il ruolo di Salvatore Sarnataro e le rivelazioni di suo padre

Dopo Sabrina Minardi, anche Salvatore Sarnataro, ex spacciatore in collegamento con la Magliana, fece i nomi di De Pedis e di Virtù collegandoli al sequestro Orlandi. In quattro interrogatori avuti con i magistrati romani tra il 24 settembre 2008 e il 1° dicembre 2009, Sarnataro raccontò del coinvolgimento nel rapimento del figlio Marco, prematuramente deceduto nel 2007, che glielo avrebbe confessato durante un periodo di comune reclusione a Regina Coeli. Marco avrebbe preso parte all’azione assieme ad altri due criminali dell’orbita Magliana, «Ciletto», Angelo Cassani, e «Gigetto», Gianfranco Cerboni.

Il trio avrebbe poi consegnato la ragazza a un sodale di De Pedis, ideatore del delitto: «Mi disse (Marco, nda) che per diversi giorni sia lui che Ciletto e Gigetto pedinarono per le vie di Roma Emanuela Orlandi su ordine di De Pedis, da loro chiamato “il Presidente”. Ebbero da De Pedis l’ordine di prelevarla. Marco mi disse che l’avevano fatta salire su una Bmw berlina a piazza Risorgimento a una fermata dell’autobus. La ragazza salì sulla macchina senza problemi e senza alcun tipo di violenza. Quindi la condussero al laghetto dell’Eur dove li stava aspettando “Sergio” che era l’autista e l’uomo di fiducia di De Pedis. Venni a sapere poi che mio figlio per questa cortesia ebbe in regalo una moto Suzuki 1100. Non ricordo se Marco mi disse che gliela aveva data Raffaele Pernasetti (uno dei boss della Magliana, nda) oppure un’altra persona. Marco mi disse più volte che la ragazza era consenziente e non mi riferì alcun particolare su suoi comportamenti anomali durante il tragitto, ovvero da piazza Risorgimento al laghetto».19

Sarnataro senior sostenne di aver appreso da Marco questa rivelazione poco tempo dopo il sequestro della quindicenne. I presupposti per un’attendibilità testimoniale parvero esserci, dato che la ragazza sparì il 22 giugno 1983, e i due Sarnataro furono carcerati assieme dal 3 all’8 maggio 1984. Sennonché Sarnataro padre, nella deposizione del 4 dicembre 2008, posticipò la rivelazione del figlio addirittura al 1987, anno in cui i due furono arrestati per spaccio di stupefacenti, ammettendo onestamente anche delle sue non felici condizioni di salute, che lo vedevano seguire, in quel periodo, una massiccia terapia farmacologica. Marco, inoltre, non mai ebbe una Suzuki 1100 (nell’estate 1984 in dotazione a De Pedis, che quindi non gliela avrebbe mai potuta regalare indipendentemente che il tramite fosse o meno il «fedelissimo» Pernasetti), bensì una Yamaha 1100, a bordo della quale fu arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale nel 1987, in viale Marconi. Può trattarsi di dettagli o di memorie errate, ovviamente.

Nella ricostruzione di Sarnataro, tuttavia, ci sono alcuni elementi di natura operativa e ambientale che un occhio attento deve valorizzare. Innanzitutto, la presenza della Bmw utilizzata da Virtù e su cui forse Emanuela salì. Abbiamo visto come fosse una delle marche di veicoli che i maglianesi prediligevano. In secondo luogo, la destinazione Eur è più che verosimile, visto che all’epoca uno dei fondatori della «bandaccia» abitava lì: vedrà a breve, il lettore, di chi si tratta.



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