La sessualità by Michel Foucault

La sessualità by Michel Foucault

autore:Michel Foucault [Foucault,Michel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-02-17T00:00:00+00:00


Note

1 Secondo gli appunti dattiloscritti degli studenti (ND1), sembra che Foucault abbia iniziato la lezione riferendosi alla scoperta di queste regolarità nel matrimonio da parte della statistica sociale del XIX secolo: “1. Nel XIX secolo, [Quételet] dimostra statisticamente che la frequenza dei matrimoni è più regolare della frequenza dei decessi. [‘Tra i fatti relativi all’uomo, non v’è nessuno in cui il suo libero arbitrio intervenga più direttamente che nell’atto del matrimonio [… tuttavia] si può dire che la popolazione belga ha pagato il suo tributo al matrimonio con più regolarità che alla morte; malgrado ciò, non ci consultiamo per morire, come facciamo per sposarci’ (A. Quételet, Du système social et des lois qui le régissent, Guillaumin, Paris 1848, pp. 65-66)]. 2. Fino ad allora, abbiamo solo quantificato l’anormale. 3. L’esistenza di una realtà propriamente sociale, che non si riferisce ad altro, implica l’esistenza di meccanismi normativi autonomi nella società”.

2 ND1 indica “valore” invece di “bene” e specifica: “implicazione economica: la donna è considerata come un bene”. In questa analisi risuonano sia le analisi di Lacan sul rapporto tra godimento, desiderio e mancanza, sia le analisi di LéviStrauss sullo scambio delle donne in parallelo allo scambio dei beni (cfr. Le strutture elementari della parentela, cit.).

3 Ritroviamo qui le analisi che Lévi-Strauss sviluppa nei capitoli 2 e 3 dell’Antropologia strutturale (cit.), dove le società indoeuropee sono presentate come il massimo della semplicità in termini di regolamentazione dei matrimoni (alcune prescrizioni negative) ma come unità sociali organizzate secondo una struttura estremamente complessa (sul modello della famiglia allargata); al contrario, le società dell’area sino-tibetana, ad esempio, presentano un sistema di regole matrimoniali molto più denso e complesso e, viceversa, una strutturazione sociale molto più semplice, organizzata intorno a clan o linee di discendenza.

4 ND1 riporta una presentazione leggermente diversa: “Nelle società antiche e cristiane, le esigenze matrimoniali erano basse. La mortalità spontanea e lo sviluppo economico rendono possibile una proliferazione e una fecondità praticamente illimitata dei matrimoni. La Chiesa ha ratificato e sacralizzato tutti i matrimoni eventualmente contratti; divieto di tutte le forme sessuali non idonee alla procreazione. Nel Medioevo le prestazioni economiche sono estremamente basse per la maggior parte della popolazione. Unica eccezione: l’aristocrazia feudale. Ma il modello del matrimonio aristocratico accompagnato dalla dote ecc. è ripreso dalla borghesia [cfr. infra, p. 159]. Evoluzione della scelta del coniuge: la società attuale appare meno liberale di quella medioevale. Nel Medioevo: le regole dell’esogamia sono estremamente poco vincolanti, a causa dell’ignoranza delle regole di parentela tra la popolazione. Le regole dell’endogamia sono molto più forti oggi, a causa della moltiplicazione dei diversi gruppi sociali. Oggi: il matrimonio è un atto sociale complesso, che si avvicina alle regole osservate nelle cosiddette società primitive: a. codice giuridico; b. scollamento tra: – matrimonio: contratto – sessualità: fuori dal contratto; c. recupero ‘ideologico’: ideologia dell’amore, della passione, che si presume garantisca la libertà dell’individuo, la possibilità di stipulare il matrimonio attraverso il contratto. – Istituzionalizzazione della famiglia. La famiglia nella sua configurazione attuale è relativamente recente. Appare nel XVII secolo.



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