La Spia Di Dio by Juan Gómez-Jurado

La Spia Di Dio by Juan Gómez-Jurado

autore:Juan Gómez-Jurado
La lingua: it
Format: mobi
Tags: Suspense Fiction, Spanish Fiction
ISBN: 9788850217489
editore: TEA
pubblicato: 2006-01-01T23:00:00+00:00


HOTEL RAPHAEL

largo Febo, 2

Giovedì 7 aprile 2005, ore 14.25

«Residenza Sant'Ambrogio.»

«Buongiorno, vorrei parlare con il cardinale Robayra», disse la giornalista in un pessimo italiano.

Nella voce all'altro capo del filo vi fu una nota di allarme.

«Posso chiedere chi lo desidera?»

Il tono era variato appena di un'ottava, niente di che, ma bastò a farla insospettire.

Andrea Otero lavorava per El Globo ormai da quattro anni. Anni passati a scarpinare nelle sale stampa di terza classe, a intervistare personaggi di terza classe e a scrivere pezzi dello stesso livello. Quando era entrata al giornale, grazie a una raccomandazione, ne aveva venticinque. Era partita dalle pagine di Cultura, dove il caporedattore non l'aveva mai presa sul serio, per passare a Cronaca, dove il caporedattore non l'aveva mai degnata di grande considerazione. Adesso era a Esteri, e il suo attuale caporedattore non la riteneva all'altezza. Ma lei lo era, altroché se lo era. I voti non erano tutto, nella vita. E nemmeno il curriculum. Ci volevano anche il buonsenso, l'intuizione, il fiuto giornalistico. E se Andrea Otero ne avesse avuto il dieci per cento di quello che pensava, sarebbe stata degna del Pulitzer. Non le mancava certo la fiducia in se stessa, nel suo metro e settanta, nei lineamenti angelici, nei suoi capelli biondi e negli occhi azzurri, qualità dietro alle quali si nascondeva una donna intelligente e decisa. Per questo, quando la collega che avrebbe dovuto coprire i servizi sulla morte del papa aveva avuto un incidente sulla strada per l'aeroporto, rompendosi tutt'e due le gambe, Andrea non aveva avuto la minima esitazione di fronte alla proposta del suo capo di sostituirla. Era riuscita a salire sull'aereo per un pelo, con il notebook come unico bagaglio.

Per fortuna, vicino a piazza Navona, praticamente a trenta metri dal suo albergo, c'erano dei negozi deliziosi, dove Andrea (ovviamente a spese del giornale) si era potuta procurare un cambio di abiti comodissimi, la biancheria intima e il cellulare con cui stava chiamando in quel momento, sperando di ottenere un'intervista con il cardinale Robayra, uno dei papabili. Ma...

«Sono Andrea Otero, del quotidiano El Globo. Il cardinale mi aveva promesso un'intervista per oggi, ma non risponde al cellulare. Potrebbe passarmi la sua camera, per cortesia?»

«Signorina Otero, purtroppo non siamo in grado di accontentarla, perché il cardinale non è arrivato a Roma.»

«E quando arriverà?»

«Il fatto è che non verrà proprio.»

«Mi faccia capire: non è arrivato o non verrà?»

«Non è arrivato perché non verrà.»

«Alloggerà da qualche altra parte?»

«Non credo. Voglio dire, immagino di sì.»

«Con chi sto parlando, scusi?»

«Devo riagganciare.»

Il tut-tut che annunciava la linea interrotta le confermò che il suo nervoso interlocutore le aveva mentito. Avrebbe potuto giurarci. Da perfetta bugiarda qual era, sapeva riconoscere all'istante quelli della sua stessa razza.

Non c'era tempo da perdere. Impiegò meno di dieci minuti per procurarsi il numero dell'ufficio di Robayra a Buenos Aires. Laggiù mancava un quarto alle dieci, un orario più che dignitoso. Pensò con un brivido di piacere al costo della telefonata che sarebbe stato addebitato al giornale: la pagavano una miseria, che si fottessero con le spese, quantomeno.



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