La verità sul caso Harry Quebert by Joël Dicker

autore:Joël Dicker [Dicker, Joël]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, General, Thrillers
ISBN: 9788858771280
Google: BP2gDQAAQBAJ
editore: Giunti
pubblicato: 2015-05-20T22:00:00+00:00

14 agosto 1975

Erano quasi le undici. Da qualche ora, seduta sulla terrazza della casa di Goose Cove, Nola batteva a macchina le pagine riempite a mano da Harry, mentre lui, seduto di fronte a lei, continuava il suo lavoro di scrittura. “È bello!” si entusiasmava la ragazza a mano a mano che scopriva le parole. “È proprio bello!” Come risposta, Harry sorrideva, sentendosi pervaso da un’ispirazione incessante.

Faceva caldo. Nola si accorse che Harry non aveva più niente da bere, e andò in cucina a preparare del tè freddo. Appena fu entrata in casa, sulla terrazza si materializzò un ospite, passato dall’esterno: Elijah Stern.

“Harry Quebert, tu lavori troppo!” esclamò Stern con voce tonante, facendo trasalire Harry che non l’aveva sentito arrivare. Immediatamente fu preso da un panico atroce: nessuno doveva vedere Nola in casa sua.

“Elijah Stern!” urlò Harry più forte che poteva, in maniera che Nola lo sentisse e non tornasse in terrazza.

“Harry Quebert!” ripeté ancora più forte Stern, che non capiva perché Harry urlasse in quel modo. “Ho suonato alla porta, ma non ho ottenuto risposta. Ma avevo visto la tua macchina, così ho pensato che potessi essere in terrazza e mi sono permesso di fare il giro.”

“Hai fatto benissimo!” strepitò Harry.

Stern osservò i fogli, poi la Remington dall’altro lato del tavolo.

“Scrivi e batti a macchina allo stesso tempo?” chiese, incuriosito.

“Già. Io… Io scrivo più pagine simultaneamente.”

Stern si lasciò cadere su una sedia. Era sudato.

“Più pagine simultaneamente? Sei uno scrittore geniale, Harry. Sai, ero in zona e ho pensato di fare un salto ad Aurora. Che cittadina deliziosa! Ho lasciato la macchina nella strada principale e ho deciso di fare quattro passi. E mi sono ritrovato a camminare fino a qui. La forza dell’abitudine!”

“Questa casa, Elijah… è incredibile. È un posto favoloso.”

“Sono proprio contento che tu abbia deciso di restare.”

“Merito della tua generosità. Io ti devo tutto.”

“Non dirlo neanche per scherzo, tu non mi devi niente.”

“Un giorno avrò un po’ di soldi e me la comprerò.”

“Lo spero per te, Harry. Te lo auguro di tutto cuore. Sarei felice di saperla viva insieme a te. Scusami ma sto morendo di sete: hai qualcosa da bere?”

Harry, nervoso, guardava verso la cucina, sperando che Nola li avesse sentiti e non si facesse vedere. Doveva assolutamente trovare un modo per liberarsi di Stern.

“A parte l’acqua, purtroppo non ho niente da offrirti…”

Stern scoppiò a ridere:

“Su, amico mio, non te la prendere… Immaginavo che non avessi da bere né da mangiare. Ed è proprio di questo che mi preoccupo: va bene scrivere, ma non devi deperire! Mi sa che devi sposarti, metterti in casa qualcuno che si prenda cura di te. Facciamo così: se mi dài un passaggio in città, ti invito a pranzo, così potremo farci una bella chiacchierata, sempre che la cosa ti vada, ovviamente.”

“Volentieri!” rispose Harry, sollevato. “È un’ottima idea! Molto volentieri. Vado a prendere le chiavi dell’auto.”

Entrò in casa. Passando davanti alla cucina vide Nola, nascosta sotto il tavolo. La ragazza gli fece un meraviglioso sorriso di complicità, portandosi un dito sulle labbra.

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