La via by Edgar Morin

La via by Edgar Morin

autore:Edgar Morin [Morin, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2020-04-05T22:00:00+00:00


La crisi scolastica in Francia

La Francia soffre più gravemente degli altri Paesi dell’Occidente di una crisi di disintegrazione scolastica. Gli educatori, specialmente i docenti, avevano, durante la Terza Repubblica un elevato senso della loro missione. Erano, rispetto al prete, portatori delle idee di progresso, di ragione, di democrazia, e diffondevano nelle campagne le idee della Repubblica. Da allora il progresso è stato problematizzato, la ragione ha potuto pervertirsi in razionalizzazione o in ragione strumentale, la democrazia ha potuto rivelare alcune delle sue debolezze. Il prestigio degli insegnanti si è offuscato nella società e per molti la missione si è dissolta nella professione. La chiusura degli insegnanti delle scuole secondarie nella loro sovranità disciplinare ha fatto loro ignorare le necessità di un sapere inter- o trans-disciplinare.

Sotto la Terza Repubblica, l’educazione primaria e soprattutto quella secondaria erano un potente motore d’integrazione per i figli degli immigrati. Essi diventavano francesi incorporando la storia della Francia e la cultura francese, la cui virtù è quella di avere sempre racchiuso in sé una componente universalista. Ora, l’insegnamento attuale soddisfa così poco bene questa missione che una parte dell’adolescenza immigrata emarginata si sente rifiutata, rifiuta ciò che la rifiuta, e rifiuta anche ciò che potrebbe integrarla all’identità francese.

Aggiungiamo che nella scuola sono sempre esistiti due universi che si ignorano profondamente l’un l’altro, quello degli insegnanti e quello degli allievi. I casi di comprensione reciproca sono rari e singolari. L’incomprensione aumenta in particolare quando una parte di adolescenti arriva alle scuole superiori senza un “Super-Io” che faccia loro rispettare un’autorità adulta. Gli insegnanti soffrono per la mancanza di rispetto, per l’arroganza, per lo scherno, ma gli adolescenti vedono negli ordini i segni dell’irritazione, dell’esasperazione e nelle punizioni subite la mancanza di rispetto, lo scherno, e l’umiliazione. I due universi non solo non si comprendono affatto, ma talvolta si rifiutano. Salvo casi eccezionali, il circolo vizioso dell’incomprensione reciproca nei quartieri svantaggiati è diventato difficile da spezzare. La situazione potrebbe essere riformata non solo attraverso ciò che abbiamo già indicato (la riforma dei contenuti dell’insegnamento, il rinascere della missione insegnante, l’introduzione della riflessività nella formazione dell’insegnante come in quella dell’allievo) ma anche attraverso una riforma sociale che reintroduca la solidarietà verso le popolazioni svantaggiate, riduca le disuguaglianze, metta in cantiere una nuova politica della città (secondo le indicazioni avanzate negli altri capitoli). In condizioni divenute favorevoli si potrebbero sperimentare “scuole democratiche”, istituti nei quali gli allievi siano liberi di andare a scuola e apprendano, a partire dai sei anni, la comprensione reciproca e l’arte di affrontare i conflitti.



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